Leonardo Tricarico, Gregory Alegi
Ustica, un’ingiustizia civilePerché lo Stato pagherà 300 milioni per una battaglia aerea che non c'è mai stata
“Se la buona cronaca è l’anticamera della storia, la pigrizia è una forma di depistaggio che danneggia la democrazia”, “se per vent’anni non ci fosse stato tanto accanimento contro l’Aeronautica Militare, forse vi sarebbe stata qualche probabilità in più di scoprire le responsabilità”. Ed ancora, “Il rifiuto del contraddittorio è stata la risposta in ogni circostanza da parte dei sostenitori della tesi del missile”. Sono solo alcune citazioni dal libro “Ustica, un’ingiustizia civile” di Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare e membro dell’associazione “Verità per Ustica” e dello storico Gregory Alegi, edito da Rubbettino che uscirà in libreria il prossimo 27 maggio.
“Non pretendo certo con questo libro – dice Tricarico all’Adnkronos – di diradare le nebbie che oltre 40 anni di volute bugie hanno fatto alzare nell’opinione pubblica italiana sistematicamente depistata rispetto alla verità sulla dinamica della tragedia di Ustica. Mi aspetto però di promuovere – prosegue – il riequilibrio di un’informazione a senso unico pilotata da pochi giornalisti privi di scrupoli e di pur minimi barlumi di deontologia professionale, che ancora oggi continuano a sostenere ipotesi e scenari definiti dalla giustizia penale più degni della trama di un film giallo che di un pronunciamento giudiziale. Più di metà della mia vita professionale è stata segnata dall’amarezza sempre dietro l’angolo causata dal riaffiorare puntuale delle falsità messe volutamente in circolazione dai cantori, giornalisti e non, della battaglia aerea e del missile killer all’interno della stessa”.
Il libro “Ustica, un’ingiustizia civile” nasce per spiegare la differenza tra le sentenze penali, che escludono la battaglia aerea e i missili, e quelle civili che la confermano al punto di fissare indennizzi di centinaia di milioni a carico dello Stato. Gli autori, Leonardo Tricarico e Gregory Alegi, valorizzano il lavoro compiuto dai giudici nelle aule per distinguere tra le voci mediatiche e i fatti reali. La sentenza penale, confermata fino in Cassazione, raggiunta dopo 272 udienze, decine di perizie dei maggiori esperti al mondo e migliaia di testimonianze, boccia l’impianto accusatorio formulato dal giudice istruttore Priore nella sua ordinanza di rinvio a giudizio che ipotizzava l’abbattimento del Dc-9 nel corso di una battaglia aerea. Il libro si basa su testimonianze dirette di due osservatori privilegiati, il generale Leonardo Tricarico, per il quale Ustica è stata la ‘colonna sonora’ di quasi metà della carriera e Gregory Alegi, che da storico e giornalista ha seguito, spesso in solitudine, gli snodi principali della vicenda.
Un volume che documenta come l’ipotesi della battaglia aerea fosse stata archiviata dai giudici di Crotone sin dal 1989, spiegando come il Mig libico presunto abbattitore fosse effettivamente caduto sulla Sila il 18 luglio 1980, tre settimane dopo la distruzione del Dc-9 Itavia. Allo stesso modo, sfogliando il libro viene documentata “l’assoluzione o archiviazione di tutti gli imputati di posizioni minori, smentendo il mito di un vasto complotto per nascondere segreti inconfessabili”. In un passaggio del volume gli autori scrivono che “se i magistrati inquirenti, segnatamente Rosario Priore, non avessero cercato la verità in una sola direzione – quella del missile all’interno di una battaglia aerea – oggi, oltre ad aver chiara la dinamica dell’incidente, conosceremmo forse anche gli autori della strage. Invece le indagini sono morte nella nassa in cui erano state colpevolmente infilate”.
Si tratta di un volume dove i quattro generali processati per alto tradimento si rivelano, attraverso gli occhi dei due autori che li hanno conosciuti e frequentati a lungo, “come gentiluomini perseguitati per non aver avallato una ricostruzione che sapevano essere assurda”.
“Oggi -dice all’Adnkronos Tricarico- con questo scritto intendo fissare a voce chiara ed alta ed a memoria futura i passaggi incontrovertibili delle cause di una tragedia senza responsabili sporgendo pubblicamente una denuncia tardiva ma non per questo, spero, meno efficace”.