da xrun.eu del 2 Luglio
Questa volta parlo di calcio, ma non di quello giocato durante questo mondiale brasileiro che, fuori l’Italia, ci fa divertire con partite spettacolari e poca ansia, ma di quello raccontato. A farlo è Stefano Marelli nel suo romanzo d’esordio dall’accattivante titolo Altre stelle uruguayane. Ho conosciuto Stefano a Lucca, in occasione della premiazione dei sei vincitori del Bancarella Sport, ognuno di noi autori ha presentato il suo libro e, come effetto secondario della presentazione, ho comperato una copia di ognuno degli altri cinque finalisti. Poi siamo andati a cena, abbiamo chiacchierato, e in attesa di vederci nuovamente il prossimo 19 luglio per la scelta del vincitore tra i vincitori, ci siamo salutati. Poi ieri mi sono arrivati i cinque volumi e, tra tutti, ho pescato il suo ed ho iniziato a leggerlo non riuscendo più a smettere fino a stamattina quando, soddisfatto, l’ho riposto. Se io fossi l’ufficio marketing della Rubbettino (la casa editrice di Marelli) avrei pompato al massimo il romanzo in queste settimane di mondiali. Altre stelle uruguayane è il compendio perfetto per i mondiali, soprattutto per le persone che, come me, del calcio capiscono poco, ma amano il folclore della grande competizione internazionale e le storie che vi si nascondono. Il romanzo di Stefano è, prima di tutto, una storia avvincente scritta in stile “sudamericano”. Avete presente i voli surreali dei personaggi dei grandi scrittori tipo Marquez, la stessa Allende, un po’ di Montalban?
Il libro inizia con l’incontro tra un italiano che vive in Sudamerica campando come traduttore e un vecchio barbone che ha una storia da raccontare. Una trama che viaggia nel tempo e nello spazio, dall’Uruguay dei primi del ‘900 all’Italia del fascismo, per ritornare, tra colpi di scena e personaggi caratteristici, in Sudamerica… Non voglio svelare troppo, ruberei il piacere della scoperta al lettore, ma c’è un’idea di fondo che credo posso anticipare. Due orfani si legano tra loro in un’amicizia fraterna, accomunati dalla comune malasorte e da un’insana passione per il futbol, sport per il quale sono entrambi dotati. Dopo l’orfanotrofio i due vanno a lavorare assieme ed assieme condividono un futuro da calciatori professionisti in una federazione argentina che sta ancora ponendo le sue basi. Una notte uno dei due aiuta l’altro a togliersi da un grosso guaio che gli sarebbe costato la vita e questi gli promette di ricompensarlo. L’occasione si presenta quando l’amico in debito viene ingaggiato dal Boca Junior mentre l’altro in una squadra minore e pretende, a compensazione del favore, di scambiarsi le identità e le vite future. Altro non aggiungo. Credo che siate già abbastanza incuriositi da questo meccanismo. Ma consiglio a tutti di leggere questo libro. Se siete appassionati dell’arte pedatoria ritroverete miti del passato e tanta sana passione, se invece del calcio non vi interessa nulla, avrete quanto di meglio possa offrire l’arte dello scrivere per lenire le notti mondiali con un appassionante racconto.
di Franz Rossi
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