Da Huffingtonpost.it
“Razionalità significa per me essere pronti a prestare attenzione alla critica e all’argomentazione degli altri e propria”. Questa frase di Carl Popper, scritta in una lettera privata a Isaiah Berlin, racchiude forse il presupposto, il fondamento, di un discorso sulle differenze e sulla complessità del liberalismo del novecento. Il discorso, come farsi storico della parola, risalente al Logos, si pone nel confronto e nella differenza, quindi in maniera propriamente politica si sviluppa nel dialogo con l’altro e si adatta agli eventi.
Su questi presupposti lo studio di Corrado Ocone presentato nel testo Il liberalismo nel Novecento – Da Croce a Berlin, è un lavoro composto da saggi inediti e si suddivide in tre parti fondamentali: la prima sul ruolo dei Liberali europei nella formazione di un pensiero contro i totalitarismi, la seconda improntata sulla figura di Croce e la terza che raccoglie un saggio su Bruno Leoni come interprete di Croce ed Einaudi e sul socialismo dopo il socialismo. Nell’appendice Ocone ritorna sulla questione del totalitarismo attraverso il lavoro di Collingwood che si fonda, questa volta, su basi morali e non razionali.
Il lavoro di Ocone tuttavia abbandona sin da subito gli obiettivi (tornandoci ovviamente in seguito) per creare presupposti e comporre i percorsi che consentono una collocazione storica e metodologica: le ricostruzioni del pensiero di autori fondamentali nella storia del liberalismo come Karl Popper, Michael Oakeshott, Friedrich August von Hayek e Isaiah Berlin mostrano uno scenario nel quale la figura di Croce emerge frequentemente con forza come ispiratore o all’interno del discorso di Ocone, come interlocutore decisivo.
Ed è proprio la figura di Croce che si impone sin dall’inizio, lì dove Ocone mostra la forza con la quale il pensiero liberale di Croce, ma ovviamente non solo, si oppone alle visioni autoritarie. “La prospettiva sulla vita, per Croce, possono essere sostanzialmente di due tipi: la liberale o l’autoritaria. La contrapposizione teorico-pratica che qui si viene a creare fra il liberalismo e il suo contrario, cioè l’autoritarismo, andrà sempre più delineandosi, negli anni dell’opposizione al fascismo, come una contrapposizione radicale tra fedi, religioni e valori ultimi.”
Il liberalismo che emerge è ampiamente sfaccettato, le posizioni sull’individuo, sul ruolo dello stato, sulle figure assistenziali (non esclusivamente statali), sono variegate a seconda degli autori che Ocone tratta, il punto che emerge sempre con forza è la stessa volontà di non mettere in discussione la libertà dell’individuo sulla quale tutte le teorie dei più importanti studiosi qui affrontati, si fondano.
È lo stesso Croce che teorizza uno stato come “nient’altro che un processo d’azioni utilitarie di un gruppo d’individui o tra i componenti di esso gruppo”, per arrivare a delineare sempre uno stato fatto di persone, non astratto; e una tendenza alla politica reale che si distacchi dall’ideologia come obiettivo e fondamento. Interessante in questo senso è il passaggio sulle critiche al liberalismo di Benedetto Croce: primariamente sul fatto che esso sia inautentico e in secondo luogo che sia sopraggiunto in tarda età. Entrambe le tesi vengono criticate da Ocone mostrando una continuità di pensiero che getta le basi per critica a eventi contemporanei e sui quali ci si dovrebbe interrogare partendo magari dalla storia politica e dalla storia del pensiero, in questo caso liberale. Le fondamenta che Croce getta sul pensiero liberale sono prevalentemente costruite sulla critica al positivismo e sulla messa in discussione della filosofia della storia. Tesi utilizzate da Ocone per dipingere il pensiero di Benedetto Croce in maniera precisa e strutturata.
Il liberalismo nel Novecento è un testo che permette di avere, nonostante affronti prevalentemente alcune tesi, un’idea generale decisamente articolata e sfaccettata del liberalismo. Gli spunti di riflessione molteplici, e le tesi sostenute composite e argomentate, consentono al lettore di avere gli strumenti per comprendere non solo le evoluzioni storiche di un pensiero determinante nella storia politica ed economica mondiale, ma anche i mezzi per affrontare il contemporaneo.
di Luca Romano
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