Sulle tracce di Hemingway, in un romanzo on the road (Il libraio)

di Redazione, del 22 Novembre 2016

Stefano Marelli, classe ’70, ha esordito nel 2013 con Altre stelle uruguayane (Premio Selezione Bancarella Sport) al quale è seguito nel 2014 Pezzi da 90, entrambi editi da Rubbettino. Nel corso della sua vita ha fatto il benzinaio, il turista, l’oste e il giornalista. Oggi fabbrica sottotitoli per la TV svizzera e collabora, con articoli e racconti, a diverse testate. È in libreria, sempre per Rubettino, A dime a dozen, il suo romanzo on the road che racconta la storia di Miller e della sua famiglia.

A dime a dozen
Il libro narra una vicenda d’amore e amicizia, una storia letteraria. Miller nasce a Trieste, nel ’45, appena finita la guerra. Rimasto orfano cresce con i nonni materni, tentando di riempire quel vuoto attraverso i libri e le riviste del padre scovate in un vecchio baule. È da lì che emerge e diviene centrale nella sua vita la figura di Ernest Hemingway, nelle cui opere il ragazzo tenta di ritrovare lo sfortunato genitore e quell’America sognata e subito perduta.Il percorso sulle tracce del grande scrittore lo porta molto lontano, permettendogli di fare piena luce su uno degli episodi più misteriosi e controversi dell’epopea hemingwayana.La provincia italiana degli anni ’60, il Montana, le due Guerre mondiali e la Parigi della Generation Perdue fanno da sfondo a una storia da sempre tenuta segreta…

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