Domenico Vecchiarino, con il suo volume “Le spie della Guerra Fredda”, edito da Rubbettino, come in un vero romanzo di spionaggio ci porta alla scoperta di storie incredibili, quasi al limite della fantasia, in cui gli agenti segreti, tra intrighi, sotterfugi, congegni e doppi giochi, ci rivelano un quadro inedito delle vicende storiche.
Venerdì 14 ottobre uscirà “Le spie della Guerra Fredda”, il libro scritto da Domenico Vecchiarino, edito da Rubbettino. Il volume narra le più affascinanti storie segrete di spionaggio della Guerra Fredda, un lungo periodo di tensione, intercorso tra il 1945 e il 1991, in cui si sono contrapposti Stati Uniti e Unione Sovietica.
La Guerra Fredda non è mai stata combattuta direttamente da queste due superpotenze, ma dietro le quinte Stati Uniti e Unione Sovietica si sono scontrate in una lunga guerra silenziosa, una guerra di spie e di operazioni d’intelligence, durante la quale nessun colpo è mai stato risparmiato.
Entrambi gli schieramenti attraverso lo spionaggio hanno cercato di ottenere il maggior numero di informazioni possibili sul potenziale militare del nemico, sugli ultimi sviluppi politici e tecnologici, al fine di carpirne le debolezze e i punti di forza. E nessuno, meglio delle spie e delle loro agenzie di spionaggio, sono state all’altezza di questo lavoro.
Allen Dulles, direttore della Central Intelligence Agency (Cia) dal 1953 al 1961 disse «espionage is not a game for Archbishops», lo spionaggio non è un mestiere per gli arcivescovi, mai frase più calzante perché i veri protagonisti della Guerra fredda sono stati proprio gli agenti segreti che con le loro gesta compiute, chi per mestiere o per necessità, spinti da motivazioni ideologiche o semplicemente per soldi, accettando di vivere sul filo del rasoio ed in qualche caso rimettendoci la vita, hanno influito sulle scelte dei governi e sul corso della storia, all’ombra della Cortina di Ferro e lontano dai riflettori.
Dai primi tunnel scavati per intercettare le comunicazioni agli inizi della Guerra Fredda alla prima operazione di spionaggio informatico poco prima della caduta del Muro di Berlino, passando per la storia del traditore inglese Kim Philby, della spia del Mossad Eli Cohen, della rocambolesca fuga di Oleg Gordievskij, e di quando la Cia «prese in prestito» una sonda spaziale sovietica, sabotò il gasdotto russo Transiberian con un virus informatico o realizzò un film per salvare delle persone.
Nel libro l’autore scrive altre interessanti storie come quella del Concordosky, di Günter Guillaume, braccio destro del Cancelliere Willy Brandt ma spia della Stasi, e del primo caso della storia di spionaggio ai cavi sottomarini.
Domenico Vecchiarino, come in un vero romanzo di spionaggio, ci porta alla scoperta di storie incredibili, quasi al limite della fantasia, in cui gli agenti segreti, tra intrighi, sotterfugi, congegni e doppi giochi, ci rivelano un quadro inedito delle vicende storiche.