Dall'incontro di Pralognan alla riunificazione con il PSI 1956-1968
Da Il Corriere della Sera del 14 gennaio
La parabola del socialismo italiano non ha avuto una conclusione felice. E ancora peggio è andata alla socialdemocrazia: mentre il Psi di Pietro Nenni e Bettino Craxi è un oggetto di studio su cui molti storici si esercitano, il Psdi di Giuseppe Saragat sembra finito nel dimenticatoio. Eppure quel partito ebbe un ruolo notevole nel consolidare l’equilibrio centrista su posizioni riformatrici e poi nel propiziare l’ingresso al governo dei socialisti nei primi anni Sessanta. Di questo secondo argomento si occupa Michele Donno nel libro I socialisti democratici italiani e il centrosinistra (Rubbettino, pagine 238, ¬ 16), che copre il periodo dall’incontro di Pralognan tra Saragat e Nenni (1956) fino alla vigilia delle elezioni che, nel 1968, decretarono lo scacco del primo centrosinistra e ancor più il fallimento dell’unificazione tra Psi e Psdi nel Psu. Saragat, che nel frattempo, alla fine del 1964, era diventato presidente della Repubblica, sembrava aver realizzato la difficile missione di costruire anche in Italia un’ampia formazione socialista di stampo occidentale. E invece la storia prese un’altra piega, assai sfavorevole non solo per il Psdi, ma anche per il Psi e alla fin fine per l’intera sinistra.
di Antonio Carioti
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