Rubbettino Editore pubblica la ristampa di “Senise nella luce della Storia. Fonti e materiali per la Storia nostrana” (2023, pp. 280, euro 19), diffuso per la prima volta nel 1950, dello storico, insegnante e intellettuale lucano Francesco Bastanzio (1878-1963), per dare finalmente valore a un grande lavoro di ricerca e per renderlo, in tal modo, fruibile a tutti coloro interessati agli argomenti trattati o allo studio della società lucana. La curatela è della studiosa Isabella Corrado che riprende in mano questa bozza mai revisionata e fuori dal circuito editoriale, per farne un’edizione critica e darne il giusto valore e collocazione nella letteratura locale.
Una storia – come scrive Andrea Di Consoli nella sua Prefazione – che ripercorre, da un piccolo paese lucano, “tutte le vicende storiche ‘italiane’ dall’impero romano ai primi del ‘900” e che abbraccia le reazioni a queste vicende di una piccola realtà, come può essere quella di Senise. Attraverso la società, la mentalità e le abitudini locali e disegnando un preciso affresco della borghesia del tempo e dei meriti che a essa erano attribuiti.
L’atto di Francesco Bastanzio è un vero e proprio “bisogno spirituale” – come leggiamo nell’Introduzione di Isabella Corrado – “un dovere verso i vivi e i morti”, una serie di notizie messe in ordine da mostrare ai contemporanei e trasmettere ai posteri. Ed è proprio questo passaggio che ha spinto Isabella Corrado verso la curatela di questo saggio, ovvero il nobile obiettivo di non perdere ma di “raccogliere un’eredità culturale di grande valore storico e umano”.
Si comincia dalle origini incerte di Senise, quindi dai tempi del Primo Impero, subito dopo la morte di Giulio Cesare, per arrivare agli anni del fascismo, in relazione principalmente a questioni agrarie, attraverso una lingua letteraria conservatrice con evidenti rimandi al secolo precedente. Conclude questa edizione un saggio dell’autore su Nicola Sole (1821 – 1859), grande poeta di Senise, “un aristocratico della lingua”, una “fra le più belle e nobili figure del nostro Risorgimento nazionale”.