Dalla Rivista del Cinematografo di dicembre 2014
In Italia non ne abbiamo molte di figure alla Giulio Questi, capaci di attraversare la vicenda del paese a 360°. Partigiano, salvatore di ebrei, trafficante di armi, cineasta osannato da Tarantino, attore per Fellini, romanziere paragonato a Fenoglio, compagno di bevute di Garcìa Màrquez e Marco Ferreri, e tanto altro. Un curriculum straordinario che da solo basterebbe a giustificare la lettura di Se non ricordo male (Rubbettino, pagg 196, 14,00 Euro), autobiografia per frammenti raccolti da Domenico Monetti e Luca Pallanch. L’entusiasmante romanzo di formazione di un novantenne e insieme la memoria viva di una generazione che ha avuto l’ambizione di fare la storia. E all’autore di capolavori come Se sei vivo spara, il Torino Film Festival ha dedicato un’imperdibile retrospettiva.
di Gianluca Arnone
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