Piercarlo Grimaldi “Di lune e di falò” (Ilpostodelleparole.it)

di Livio Partiti, del 21 Agosto 2023

Piercarlo Grimaldi

Di lune e di falò

Cesare Pavese: antropologia del romanzo dell’addio

Piercarlo Grimaldi. Di lune e di falò. Rubbettino Editore Piercarlo Grimaldi. Di lune e di falò. Rubbettino Editore

Piercarlo Grimaldi
“Di lune e di falò”
Cesare Pavese: antropologia del romanzo dell’addio
Rubbettino Editore

https://rubbettinoeditore.it

È possibile fornire un’interpretazione antropologica del romanzo La luna e i falò di Cesare Pavese? Se ampia è la critica letteraria dell’opera pavesiana, parziale è lo sguardo antropologico. Lo scopo di questa ricerca è quello di sostenere che l’ultimo romanzo di Pavese è l’autobiografia dell’addio. La luna e i falò è lo specchio romanzato della sua storia di vita, metaforico testamento poetico, scientifico ed esistenziale che contiene e spiega le ragioni della maturata morte. Cesare Pavese vive a cavaliere tra le affettive native colline di Langa della tradizione e la strumentale città della complessità sociale. Il romanzo è l’inesausto tentativo di riappaesarsi alle colline delle giovanili radici perdute nel rumore del conoscere e dell’interpretare le spaesate strade del mondo. Una trasparente, approfondita ricerca del paese, della condizione contadina, delle tradizioni che narrano il suo ritorno in collina, volto ad acquisire una coscienza attiva della comunità. Commutatore sociale e culturale dell’esistenza dello scrittore tra la campagna e la città è l’amico Pinolo Scaglione, il falegname del Salto, il Nuto de La luna e i falò, mentore, mediatore, contadino solco diritto che porta Pavese per mano a scoprire e a riscoprire i miti e i riti della Langa del Belbo. Il tentativo dello scrittore di scollinare verso la terra delle origini per recuperarne le radici, per costruirsi una memoria di paese che gli permetta di sopravvivere a qualche “giro di stagione”, è un doloroso viaggio verso la drammatica impossibilità di costruire una memoria che lo appaesi, che lo faccia sentire parte sostantiva della comunità.

Piercarlo Grimaldi, nato a Cossano Belbo nel 1945, è stato professore ordinario di Antropologia culturale e Rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Bra. Tra i suoi libri ricordiamo: Il calendario rituale contadino. Il tempo della festa e del lavoro fra tradizione e complessità sociale; Tempi grassi, tempi magri. Percorsi etnografici; Rivoltare il tempo: percorsi di etno-antropologia (curatela); Cibo e rito. Il gesto e la parola nell’alimentazione tradizionale, e per Rubbettino Orizzonti di bellezza. Calosso: un paese di memorie e di futuro, con Enrico Ercole e Di lune e di falò. Cesare Pavese: antropologia del romanzo dell’addio.