Pagine nere di…cristallo

di MARIA TERESA D'AGOSTINO, del 16 Settembre 2013

Da L’ora della Calabria del 14/09/2013

«La campagna riecheggiò due volte, la nuca si frantumò in mille pezzi, il sangue era ovunque, pezzi di cervello sparsi come fango sul terreno, sulle pietre, sui miei pantaloni. Sputai sul cadavere, lo lasciammo alle mosche e ai randagi. Avevo fatto quel che dovevo. Ma dovevo?». Atterrisce e annichilisce la narrazione di Ruggero Cristallo. Un pugno allo stomaco che toglie il respiro e lascia ripiegati su sé stessi. Così pagina dopo pagina. Attraverso l’agghiacciante storia in prima persona di un vecchio boss della mafia pugliese: «Vi racconto quel che è stato mentre marcisco in un letto d’ospedale. Non mi hanno fermato né la coscienza, né le pallottole, né le condanne. Neanche quel pitbull che ho ucciso a mani nude. O quel ragazzo che ammazzai come un cane”.
 La storia di un’intera vita annullata dentro «un tragico, grande, costante errore», inse- guendo l’illusorio potere che consegna alla perdizione. “La mia stessa legge” (edito da Rubbettino) è l’opera prima di Cristallo, affermato giornalista di nera della “Gazzetta del Mezzogiorno”. «Il romanzo è frutto di anni trascorsi a raccontare da cronista i principali av- venimenti che hanno insanguinato la Puglia, rivelando, attraverso gli atti giudiziari, anche dettagli raccapriccianti – ci dice -. Ne “La mia stessa legge” non mi sono dovuto troppo discostare dalla realtà, adattando però lo stile.
Mentre la cronaca obbliga a sintetizzare, Edito da Rubbettino l’opera prima del cronista della Gazzetta del Mezzogiorno in un romanzo ci si può più dilungare nelle descrizioni. Ho provato a coinvolgere il lettore invitandolo a immaginare quel che legge come una sequenza cinematografica». Un romanzo crudo, che nasce dalla cronaca. «I collegamenti tra gli episodi descritti hanno avuto bisogno di un legame narrativo – spiega ancora Cristallo -.
Quello che è descritto, però, non è frutto di fantasia: i recenti episodi che hanno coinvolto Bari, ad esempio, vanno al di là di ogni immaginazione. Basti pensare che in una delle ultime intercettazioni della Polizia è emerso che, prima di uccidere l’avversario con un kalashnikov, l’assassino cantava “Il coccodrillo come fa”… Certo, nello scrivere, mi sono chiesto se fosse necessario addolcire alcuni passaggi. L’ho fatto in pochi casi, per il resto ho scelto di proporre anche a chi non conosce la criminalità i meccanismi che portano a delinquere con efferata ferocia. Tratti che accomunano, purtroppo, i clan malavitosi senza distinzione geografica». Un romanzo forte, difficile, che ti mette davanti alla brutalità dell’essere umano.
«Il mio libro illustra quel che è accaduto e che ancora accadrà. Non so se possa proporsi come forma di denuncia. La denuncia è nel rifiuto delle coscienze, nell’emarginazione del criminale, nella vicinanza alle forze dell’ordine che ogni giorno, con grandi sacrifici, garantiscono la nostra tranquillità». E, intanto, Ruggero Cristallo, vincitore nel 2006 del premio “Campione”, come miglior cronista di Puglia, confessa di stare già lavorando a un nuovo romanzo. «Ma questa volta non sarà un noir» conclude.

DI MARIA TERESA D’AGOSTINO

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