Parliamo di libri. Un libro da ascoltare e non solo da leggere questo del chitarrista dei Nuju, gruppo che unisce la vena autorale-folk della musica italiana con quella rock e turbo-folk della musica internazionale, dando vita a un genere urbano e meticcio unico e impegnato nel sociale e nel contrasto alla criminalità organizzata, e che ha da poco pubblicato il sesto Lp dal titolo “Clessidra”. In rete troviamo anche il bel video ufficiale con la feat. dei Modena City Ramblers…
Da oggi troviamo anche “Lo Strappo”, edito da Iride (Gruppo Rubbettino), romanzo a firma del chitarrista Marco Ambrosi: partito da un paesino della Calabria per Bologna alla fine degli anni ’90, Tommy ha sempre sognato di diventare una rockstar. Giunto all’età di quarant’anni decide di tirare le somme e scrivere un’autobiografia: dai primi concerti sgangherati, fino ai palchi più importanti di Italia. Tra numerosi personaggi del panorama musicale italiano, gli amici di sempre e musicisti squattrinati, con il sostegno dei genitori e l’amore della sua vita, si sviluppa una carriera incerta e piena di sorprese. Il libro, costruito come un memoir immaginario, fa continui riferimenti alla storia del rock alternativo italiano e a vicende cha vanno dalla fine degli anni ’80 al 2020 e spesso il lettore finisce per credere che Tommy e la sua band, i RadioKarma, siano realmente esistiti.
Marco Ambrosi (che nella vita non fa solo il musicista e lo scrittore ma il docente di lettere) riesce a costruire un romanzo che diverte e talvolta commuove e che prova a insegnare quanto il successo non sia il fine ultimo della vita, ma una tappa di un viaggio verso una realizzazione di un altro sé che passa inevitabilmente anche dal fallimento.
Ogni capitolo reca i titoli di altrettanti brani pop e rock celebri, da “Smells Like Teen Spirits” dei Nirvana, a “Growing up” di Bruce Springsteen a “Quando sarai grande” di Edoardo Bennato. Brani da ascoltare mentre si leggono le vicende del protagonista, Tommaso Moro, Tommy per gli amici. Non come il Tommaso dell’Utopia ma come Tommy, il nome che campeggia sulla copertina di un celebre disco degli WHO.