Memorie – Luigi Silipo, il delitto senza colpevoli (Strilli.it)

di Anna Foti, del 1 Aprile 2015

Lou Palanca

Blocco 52

Una storia scomparsa, una città perduta

Da Strilli.it dell’1 aprile

Ucciso. Tra i vicoli del centro storico di Catanzaro il primo aprile del 1965, sei colpi di pistola stroncarono la vita del funzionario del PCI e presidente dell’Alleanza dei contadini, Luigi Silipo. Egli incarna ancora, a distanza di cinquant’anni, una storia che più di qualcuno avrebbe voluto mai scritta, una vicenda scomparsa come una città perduta e senza memoria. Il delitto di via Maddalena è rimasto impunito. Il collettivo di scrittori calabresi Lou Palanca, invece, quella storia l’ha riscoperta e l’ha raccontata nel volume “Blocco52. Una storia scomparsa. Una città perduta”” (Rubbettino) pubblicato nel 2012. Una metafora calcistica per identificare un cantastorie corale che restituisce pezzi di una memoria a volte negata, a volte ignorata in questa terra.
Luigi Silipo, 49 anni, napoletano di nascita ma catanzarese di adozione, fu pubblicista e direttore del periodico del partito, sindacalista dei braccianti ed esponente di rilievo del Partito comunista italiano, vittima del primo delitto del Dopoguerra in quello che sarebbe diventato tra mille tumulti il capoluogo di regione in Calabria, Catanzaro. Era stato segretario della federazione provinciale del Pci e dal 1956 al 1962 e aveva fatto parte, del Comitato Centrale di Botteghe Oscure. La sua storia è diventata narrazione di altre storie che si intrecciano alla ricerca di una verità che non si lascia trovare, evidenziando invece altri misteri, come quello del domicilio segreto e degli scritti che vi sarebbero stati custoditi, della chiavi smarrite, della scillese Consolata Chirico, inviata per il Pci a Praga che aveva annunciato di voler rivelare alla polizia chi lo avesse ucciso, della visita prolungata di un alto funzionario del Pci cecoclosvacco a Catanzaro per incontrare i vertici locali del partito.
I fatti si consumarono in una Catanzaro catapultata da una dimensione agricola ad una urbana mentre la squadra di calcio si preparava alla prima ascesa in serie A negli anni Settanta, ai successi successivi incarnati proprio dall’attaccante Massimo Palanca; erano gli anni che preparavano all’istituzione delle Regioni, con oltre venti anni di ritardo rispetto alla Carta Costituzionale, gli anni della ricerca di riscatto sociale, dei fermenti, con ricadute profondamente significative a Reggio Calabria, per la determinazione del capoluogo di Regione.
All’indomani del delitto, furono vagliate tutte le ipotesi compresa quella della passionale ma non condussero ad alcuna verità. Oggi con un fascicolo disperso, non l’unico, si brancola nel buio. I moventi furono i più diversi: quello politico per conflitti interni al partito, quello passionale, le sue lotte per i lavoratori del Gelsomino e del Bergamotto, le sue abnegazione e dedizione, la missione della politica di affermazione dei diritti di tutti, quindi anche degli ultimi.
La storia di Luigi Silipo è ancora laboratorio di domande senza risposta e di memoria. Un’ opera di ricostruzione complicata, divenuta un racconto a più mani di Lou– dal nome del protagonista Luigi – Palanca, collettivo di scrittori nato da un gruppo di ricerca ed intervento sociale denominato “AltraCatanzaro” impegnato nel recupero di documenti e materiali storici su vicende dimenticate e nella digitalizzazione delle carte dei processi di Piazza Fontana, custodite negli archivi del tribunale di Catanzaro. Tra le storie sottratte all’oblio c’è anche quella dei cinque anarchici del Sud, o anarchici della Baracca (vittime di un misterioso incidente stradale il 26 settembre 1970 mentre viaggiavano verso Roma con materiale di denuncia sui fatti di Reggio), e quella dell’operaio Giuseppe Malacaria, (vittima dell’esplosione di una bomba nella notte tra il 3 e il 4 febbraio 1971 durante una manifestazione antifascista), cui è intitolata la piazza a Catanzaro.
Il blocco 52 è ciò che resta. E’ il luogo di sepoltura e il luogo di memoria al centro dell’iniziativa “Sepolcri laici” in svolgimento oggi, mercoledì Santo, con inizio alle ore 21:30. Un corteo attraverserà il centro di Catanzaro. Partendo da piazza Malacaria fino a via XX settembre, l’ultima che Luigi Silipo percorse quel giorno, e alla Maddalena.
Un’esecuzione ad oggi rimasta impunita e un mistero che continua ad avvolgerla.
Nessuna sentenza, solo un fascicolo vuoto nella procura nebbiosa del capoluogo calabrese.
Un delitto impunito e dimenticato, una verità nascosta per un omicidio ancora senza moventi e senza responsabili, una testimonianza che mancava alla memoria collettiva calabrese e non solo.

di Anna Foti

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