Roma, 21 giu. (askanews) – “L’era del lavoro libero”, il saggio di Francesco Delzio presentato alla Luiss, “è un libro che ha avuto grande successo perché ci si risveglia, nella parte finale del libro, nel 2050 e si scopre un mondo nel quale sono cambiati, saltati, tutti i parametri possibili del mondo del lavoro di oggi”. Così Delzio a margine della presentazione del saggio (edizioni Rubbettino).
“Di fatto – ha affermato – non esistono più grandi distinzioni tra tra lavoro manuale lavoro intellettuale, una grandissima parte dei lavori lavori manuali e una parte dei lavori intellettuali sono svolti da macchine intelligenti in cui non esiste neanche più la distinzione tra lavoro autonomo imprenditoriale e lavoro dipendente. Tutti i parametri del lavoro sono saltati, è l’era del lavoro libero”.
Questa trasformazione impone un nuovo patto tra istituzioni e parti sociali. “Questo è un grande tema – ha aggiunto – sia perché bisogna poter gestire la rivoluzione in corso del mondo del lavoro sia perché i redditi hanno perso molto del loro potere d’acquisto negli ultimi due anni, fino a quasi il 20%. Per entrambi i motivi immagino che oggi ci siano le condizioni per realizzare un nuovo patto Ciampi, come fu nel ’93, oggi patto Meloni, tra governo e parti sociali con l’impegno di tutte le parti il mondo delle imprese e quella dei sindacati possono fare molto di più e in autonomia usando il welfare aziendale che è un grande patrimonio del paese per combattere la piaga, la tragedia della denatalità”.