Da La Lettura (Il Corriere della Sera) del 13 marzo
Sarà solo una coincidenza che «attore» significhi sia colui che interpreta un ruolo drammatico sia la parte di un processo? E che nel procedimento penale si assista alla «scena» del crimine? E in fondo, che cosa altro è la toga, se non «un costume maestoso», come pare abbia detto il giurista Camelutti? Se il processo si è abbeverato alla fonte letteraria, l’espressione artistica si è ispirata alle vicende e alle formule giudiziarie.
Il cinema, in particolare, è un’arte consona a raccontare la giustizia, con stilemi tipici da Paese a Paese. Di quelli italiani racconta con dovizia di esempi e spiegazioni In nome dello legge. La giustizia nel cinema italiano, edito nel 2013 da Rubbettino a cura di Guido Vitello: una fonte straordinaria, ma soprattutto una lettura che stimola almeno due riflessioni. La prima: è veritiera la rappresentazione del processo che la finzione artistica ci consegna? Se abbiamo in testa i legal movies americani, non abbiamo idea di cosa sia un nostro tribunale. Nemmeno il cinema italiano è fedele alla giustizia, molto più banale nei suoi rinvii, lungaggini, formalismi e incurie. Tuttavia, ad esso possiamo riconoscere la capacità di aver raccontato alcune storture: Detenuto in atteso di giudizio o In nome del popolo italiano valgono più di ogni trattazione sul carcere preventivo e sull’autoreferenzialità dei magistrati.
La seconda: il sistema giudiziario, si dice, è in crisi, nega la giustizia in ogni settore. Così la finzione arriva dove non arriva la realtà: se ne impossessa e fa le sue veci. i processi si svolgono davanti la telecamera. Non è solo la storia del Divo, ma di tutti i casi giudicati negli studi tv prima che nei tribunali. Anche questo è un effetto di una giustizia che non è (più) tale.
di Serena Suoni
clicca qui per acquistare il volume con il 15% di sconto
Altre Rassegne
- La Lettura (Il Corriere della Sera) 2016.03.14
le telecamere nelle aule giudiziarie, e la denuncia diventò supplenza
di Serena Suoni - filmedvd.dvd.it 2013.12.09
“In nome della legge – La giustizia nel cinema italiano”
di Federico Mattioni