Lavoro, Delzio: “Gli va restituito valore e serve maggiore partecipazione” (Dire.it)

di Marta Tartarini, del 4 Maggio 2023

Francesco Delzio

L’era del lavoro libero

Senza vincoli né barriere. Siamo pronti a questa rivoluzione?

Il professore della Luiss, a colloquio con il direttore della Dire Nico Perrone, ha parlato del suo libro ‘L’era del lavoro libero’

francesco delzio imago

ROMA – Il mercato del lavoro è investito da una rivoluzione che va affrontata con strumenti nuovi, con maggiore formazione e partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese. Ne è convinto Francesco Delzio, professore della Luiss, editorialista e amministratore delegato di Digital Horizon che ha parlato del suo libro ‘L’era del lavoro libero’ con il direttore dell’agenzia Dire Nico Perrone. Il professore parte dalla attualità e giudica positivamente il decreto lavoro varato dal governo il primo maggio, perchè spiega, “la strada del taglio del cuneo fiscale è la strada principale per restituire valore al lavoro. Noi vediamo- aggiunge Delzio- da molti anni in cui il lavoro è stato equiparato all’assistenza. Il governo dà un segnale importante”.

Più in generale l’editorialista denuncia “una bassissima consapevolezza della rivoluzione in corso nel mercato del lavoro. E’ una rivelazione che, come racconto nel libro, è partita dagli Stati Uniti, con una serie di fenomeni come le dimissioni di massa la nuova visione del lavoro della generazione Z che punta molto meno ai soldi e alla carriera e di più ai valori e alla possibilità di crescita“.

Per Delzio “tutti questi fenomeni stanno cambiando radicalmente il nostro modello di lavorare, stiamo perdendo i parametri fondamentali del tempo e dello spazio che finora avevano regolato la nostra attività e il lavoro non è più il sovrano assoluto delle nostre vite“. Rispetto a questi cambiamenti alcune organizzazioni sindacali “rischiano di rimanere ferme a schemi del Novecento. C’è un grandissimo tema, che non viene valutato nella sua importanza e che invece altri sindacati propongono, che è l’economia della partecipazione. Uno dei dati più impressionanti che descrivo in questo libro è la radicale insoddisfazione dei lavoratori italiani nei confronti del loro lavoro: solo il 5% oggi è soddisfatto“. Il professore cita l’iniziativa della Cisl che ha avviato una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare in questo senso, perchè “maggiore partecipazione potrebbe essere uno strumento” per recuperare questa insoddisfazione. Infine Delzio richiama l’attenzione su un punto cruciale che riguarda le nuove generazioni: “Bisogna salvare i giovani dalla rivoluzione tecnologica che sta per arrivare. La combinazione straordinaria, ma anche molto pericolosa, tra robotica e intelligenza artificiale richiede una formazione e competenze adeguate”.