ROMA, 21 LUG – LUCA CIFONI, DIODATO PIRONE, ‘LA TRAPPOLA DELLE CULLE, PERCHÉ NON FARE FIGLI È UN PROBLEMA PER L’ITALIA E COME USCIRNE’, (RUBBETTINO, PP.
Una spirale distruttiva dalla quale scaturisce un’economia più debole, con imprese poco innovative, pensioni insostenibili, scuole chiuse e territori desertificati. In una parola: il declino. I giornalisti del Messaggero Luca Cifoni e Diodato Pirone definiscono così la denatalità in un libro che non solo ne analizza le cause, ma avanza anche proposte per invertire la tendenza. Il tutto partendo però dai numeri, dai dati, sia interni che in relazione ad altri paesi del mondo. La situazione fotografata dalle cifre è impietosa: nel 2021, in Italia, sono nati 399.000 bambini contro i 740.000 nati in Francia e il numero di italiani con più di 75 anni ha superato, ormai da tempo, quello dei minori di 12. Il futuro che si profila, “già tra una manciata di anni”, avvertono gli autori, è quello di un Paese che fatica a crescere e a garantire ai propri cittadini servizi e tutele. A rischio è la tenuta dello stesso welfare state, con la diminuzione degli italiani in età attiva che comporterà una carenza di lavoratori. Cosa fare dunque per cambiare direzione? Cifoni e Pirone propongono nove azioni che vanno dal sostegno dello Stato alle famiglie alle riforme del lavoro, dalla parità di genere all’immigrazione fino alle adozioni. L’obiettivo minimo, ma ambizioso, da raggiungere è “quota 500mila”. Gli autori sottolineano la necessità di recuperare, prima di tutto, una piena consapevolezza della situazione, partendo dall’assunto che il dibattito pubblico italiano sulla natalità si basa, in larga parte, su considerazioni estemporanee e luoghi comuni. Esiste, è la domanda che si pongono gli autori, un modo per dire alle donne e agli uomini di questo Paese che mettere al mondo più bambini è fondamentale per il futuro di tutti? Domanda alla quale il volume fornisce delle risposte. (ANSA).