Da Huffingtonpost del 4 luglio
A quale distanza porre l’oggetto della politica, fosse pure quello minimo dei fatti e personaggi della nostra vita pubblica? E, in conseguenza, quale retorica, quale stile di racconto adottare, per far capire qualcosa di fatti e circostanze concrete a chi ci ascolta, soprattutto se costui è un lettore straniero che poco o punto sa o afferra della nostra quotidiana e eccentrica vita politica? Non so se per caso, o riflettendoci, Saro Freni ha risposto in maniera eccellente all’una e all’altra domanda con le sue lettere dall’Italia. Fatti e personaggi, commedie e commedianti (Rubbettino) che si presenta oggi a Roma presso la Fondazione Einaudi.
Il caso di cui diceva è l’occasione che negli anni scorsi a Freni ha dato la “Rivista di Locarno” di scrivere delle corrispondenze per far capire al lettore della Svizzera italiana, che è un posto geograficamente e culturalmente vicino e distante al tempo stesso al nostro paese, cosa in esso accadesse o meglio cosa significasse in concreto quel “teatrino” che ogni giorno viene messo in atto sulla nostra eccentrica scena politica.
Freni ha preso sul serio l’incarico e si è posto anche lui, che pure ben informato era ed è, a debita distanza dall’oggetto esaminato: né troppo lontano da giudicarlo una manifestazione irrilevante o poco interessante, né tanto vicino da perdere quella vena di scetticismo e disincanto che è la cifra di queste pagine. I protagonisti ne escono ampiamente ridimensionati e, in qualche modo, anche ridicolizzati. Il disincanto di Freni non assume mai l’aspetto del menefreghista o dell’indignato, cioè le cifre dell’antipolitica, bensì quello dell’ironia lieve e puntuta della migliore tradizione british. Che, fra l’altro, ha sempre come riferimento “l’uomo qualunque”, ma nel senso della persona semplice e di buon senso, che capisce a naso dove è il giusto delle situazioni e chi ha di fronte e che, in più, ha quasi innato e naturale il proprio spontaneo senso del dovere e dell’onestà. Che, fra l’altro, non ha necessità di sbandierare o ricalcare.
Freni prende sul serio la metafora del “teatrino” che qualcuno, che pur ne faceva parte a pieno titolo (come egli dice), coniò tempo fa. È una vera e propria comédie humaine quella che ci offre: una sfilata di “maschere” umane di cui l’autore, armato della sua ironia (che a volte giunge a punti esilaranti), mette in luce pregi (pochi) e vizi (tantissimi). Come in tutte le commedie che si rispettano, anche in quella messa in scena da Freni c’è spesso un rivolgimento inatteso di parti: i “grandi eroi dell’onestà” si scoprono “umani, molto umani” coltivatori di vizietti italici (Ingroia, Di Pietro, ma anche un “sindaco per caso” quale Marino); gli ideali di giovinezza più radicali si infrangono al cospetto di un piccolo taglio sul vitalizio (Capanna) o del “tengo famiglia” (Alemanno); i più accaniti difensori della gente che lavora si scopre che non hanno mai lavorato e, pur di continuare a non lavorare, son disposti a diventare da europeisti e secessionisti che erano antieuropeisti e sovranisti quali sono (Salvini). E via di questo passo.
Freni non salva né la destra e né la sinistra, ma lo fa, ripeto, non con le armi dell’indignazione (finirebbe per partecipare anche lui al teatrino) ma con quelle dello scetticismo e della decostruzione ironica. A un certo punto dice, a proposito non mi ricordo bene di chi, che non tutte le persone intelligenti sono ironiche, ma che tutte le persone ironiche sono intelligenti. Concordo e vale anche per lui. Solo non prendendo le cose e gli uomini, compreso se stessi, troppo sul serio, è possibile capire di più della realtà che ci sta attorno e assumere un atteggiamento più onesto davanti alla vita. Prima di ogni grande Onestà, sbandierata o richiesta, c’è questa semplice onestà umana. Ripartiamo da qui, casomai godendoci queste pagine profonde, ma anche godibilmente leggere, scritte in un perfetto italiano, sotto l’ombrellone in una spiaggia.
di Corrado Ocone
clicca qui per acquistare il volume con il 15% di sconto
Altre Rassegne
- Radio Radicale 2018.05.18
Presentazione del libro “Lettere dall’Italia” di Saro Freni (Rubbettino) - Huffingtonpost 2016.07.04
La “commedia umana” della politica italiana in un libro di Rubbettino
di Corrado Ocone