Da Archiviostorico.it del 2 giugno
IL LIBRO – I valori tradizionali, frutto della millenaria storia giudaico-cristiana, sono sotto assedio e c’è in atto un tentativo di scardinarli per lasciare spazio al “progresso”. Nulla di nuovo sotto il sole. Da sempre chi si ribella a Dio, e alle leggi della natura, ritiene di poter costruire un mondo più bello e più giusto, ma il primo passo, indispensabile, verso la costruzione del nuovo mondo è la distruzione dell’esistente. Il nostro tempo è testimone del tentativo di liquidazione non solo di una civiltà millenaria, ma anche del concetto stesso di democrazia.
La guerra culturale in atto in Europa e nel mondo nasce dall’ideologia socialista. I numi tutelari della nuova rivoluzione radical-marxista sono due: la scienza e la giustizia. L’ideologia socialista ha sempre visto nella scienza un alleato naturale perché convinta che dalla scienza sarebbero giunte quelle verità capaci di scardinare le superstizioni religiose. Una volta piegata la scienza all’ideologia, resta un altro ostacolo da superare: la percezione profonda del popolo. Per far progredire il progetto si è resa necessaria la scesa in campo del potere giudiziario.
Si ripropone allora l’inquietante quesito che Igor Shafarevich, dissidente matematico russo, poneva nel suo libro Il Fenomeno Socialista: «È bastata l’esperienza della Russia? È bastata per il mondo intero e specialmente per l’Occidente? Saremo in grado di comprenderne il significato? O il genere umano è destinato a passare attraverso questa esperienza su una scala immensamente più vasta?».
DAL TESTO – “Appare chiaro, a chiunque voglia intendere, che sul tappeto c’è in gioco la libera espressione del pensiero su temi di carattere morale e tutto ciò non può non destare un allarme profondo tra quanti vogliono continuare a credere nel valore della libertà e della democrazia.
“La domanda che continua ad affacciarsi alla mente è: perché? Perché questa follia? A cosa mira questo tentativo di normalizzare comportamenti sessuali deviati che non promettono niente di buono per la convivenza civile dei popoli? Perché l’ipotesi darwiniana, secondo cui l’uomo discende da un unico progenitore scimmia, non può stare in piedi se nell’uomo è presente quell’istanza morale che lo differenzia dal mondo animale. Il dualismo morale/immorale deve essere, pertanto, abolito insieme alle altre obsolete anticaglie: maschio/femmina, omosessuale/eterosessuale, naturale/innaturale. L’obiettivo finale è l’uomo nuovo, in cui ogni dualismo sarà scomparso, ogni disuguaglianza sciolta nel vento e l’essere umano sarà finalmente padrone del suo destino, libero da ogni oppressione, pacifico e felice.
“Per raggiungere il paradiso in terra è necessario un altro passaggio obbligato: erotizzare l’intera società a incominciare dall’infanzia. Perché? La risposta è insita negli slogan del ’68. Perché solo così si riuscirà a mettere insieme una società che farà l’amore invece che la guerra. È la nuova rivoluzione per la pace nel mondo che vedrà gli esseri umani impegnati in attività piacevoli che toglieranno quella carica di aggressività responsabile del fiorire delle guerre, una dissennata utopia che, come tutte le utopie, sarà pagata a caro prezzo.”
L’AUTRICE – Dina Nerozzi, laureata in medicina e chirurgia, si è specializzata in Neuropsichiatria Infantile e in Endocrinologia. È docente di Psiconeuroendocrinologia all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e Consultore del Pontificio Consiglio per la Famiglia. È autore di numerosi testi scientifici pubblicati su riviste nazionali e internazionali. È stata editor del testo in lingua inglese “Hypothalamic Dysfunctions in Neuropsychiatric Disorders” (Elsevier, 1988) e del volume “Current Practice and Future Developments in the Pharmacotherapy of Mental Disorders” (Elsevier, 1991). Ha pubblicato una monografia divulgativa sulla depressione “La depressione: ciò che è utile sapere” (Quintili, 1990); i volumi “La malattia Maniaco-Depressiva, ovvero la sindrome di Dr Jekyll e Mr Hyde” (Gnocchi, 1998); “Sigmund Freud: un re nudo” (Giustiziaelibertà, 2000); “Colpevole… d’innocenza, in una storia la storia di tanti” (Rubbettino, 2005). Ha inoltre curato l’edizione italiana del libro di Dale O’Leary “Maschio o femmine? La guerra del genere” (Rubbettino, 2006).
INDICE DELL’OPERA – Premessa – 1. I presupposti “scientifici” – 2. Il rapporto Kinsey (1948) e la rivoluzione sessuale – 3. La sessuologia di John Money e le sue teorie sulla malleabilità della natura umana – 4. La nascita del SIECUS e la nuova carta dei diritti sessuali – 5. La rivoluzione del ’68. Il movimento gay. La politica del sesso – 6. L’epidemia di AIDS e l’uso della propaganda – 7. Igor Shafarevich e il fenomeno socialista – 8. Socialismo e liberismo contro la famiglia – 9. L’orientamento sessuale e il “cervello gay” – 10. Il ruolo della magistratura nella guerra culturale – 11. Il ruolo delle femministe e Ruth Bader Ginsburg – 12. L’ideologia di genere e le Conferenze Internazionali del Cairo e di Pechino – 13. La politica dell’identità sessuale e la sessualità perversa polimorfa – Conclusioni – Postfazione. Daniel Paul Schreber: chi era costui? – Brevi note scientifiche sulla differenziazione sessuale
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