L’atomica di Kim. Dentro il mistero della Corea del Nord (Avanti Ed. Online)

di ALFONSO SIANO, del 29 Luglio 2013

Da Avanti Ed. Online del  29/07/2013

L’Atomica di Kim. S’intitola così l’ultimo libro di Nunziante Mastrolia, Claudia Astarita e Stefano Felician Beccari. (Edizioni Rubbettino). A distanza di sessanta anni dalla firma dello storico armistizio che il 27 luglio del 1953 pose temporaneamente fine alla guerra fratricida fra Corea del Sud e Corea del Nord, il lavoro dei tre ricercatori del Centro Militare Studi Strategici ci aiuta a capire perché un Paese affamato, isolato e quasi arcaico nella sua ortodossia, arrivi a minacciare una guerra atomica.

LA COREA DEL NORD E’ IN GRADO DI SFIDARE IL MONDO? – Solo pochi mesi fa, infatti, la Corea del Nord era arrivata a minacciare Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud di una rappresaglia nucleare in caso di attacco. La tensione era salita anche a seguito di alcuni test missilistici precedentemente condotti dal Paese eremita, in grado di raggiungere con i suoi vettori obiettivi sempre più distanti. In quell’occasione il mondo aveva reagito con un sentimento misto di preoccupazione ed incredulità dinanzi alla sfida nordcoreana, chiedendosi se il regime militare alla guida di quel Paese fosse stato davvero capace di osare tanto. L’Atomica di Kim, ricomponendo come in un puzzle le varie tessere, dai retaggi storici alla logica della propaganda, dalla leadership della famiglia Kim alle effettive potenzialità delle forze armate nordcoreane, dalle politiche di appeasement della Corea del Sud ai delicati equilibri regionali, analizza l’intima natura del più isolato e misterioso Paese del globo ed il suo modo di approcciarsi al mondo esterno.

COMUNISMO, NAZIONALISMO E PAURA 
A sessant’anni dall’armistizio, mentre la Corea del Sud si è sviluppata secondo un modello occidentale divenendo una delle economie più dinamiche ed aperte dell’Asia, la Corea del Nord si è progressivamente chiusa in se stessa. La famiglia Kim, che con Kim Il-sung aveva preso il potere nel 1948 grazie all’appoggio dell’Unione Sovietica, ha saputo nel tempo fondere il comunismo con il nazionalismo e, grazie anche ad una pervasiva propaganda unita all’isolamento esterno del Paese, riuscire nell’impresa di costruire uno Stato totalitario con una successione ereditaria. Ma considerare oggi, dopo l’ascesa del trentenne Kim Jong-un, la Corea del Nord semplicemente un regime dittatoriale e poco credibile dal punto di vista nucleare, potrebbe essere un tragico errore. Da un lato, infatti, vi sono ragioni storiche che hanno radicato nella popolazione di questo Paese una profonda paura dell’invasione da parte di Paesi nemici esterni e che hanno spinto la stessa cittadinanza ad accettare che le forze militare costituissero una classe privilegiata.Dall’altro i militari che, pur affamando il popolo, sono riusciti nell’impresa di realizzare una capacità nucleare e missilistica che, sebbene ancora non pienamente perfezionata, è ormai acquisita ed in grado di arrivare a minacciare anche gli Stati Uniti.

TECNOLOGIA NUCLEARE DA ESPORTAZIONE 
Ciò che inoltre preoccupa è che la Corea del Nord non si limita ad utilizzare il proprio arsenale come deterrente, ma ha cominciato ad esportare le proprie armi verso Paesi ostili all’Occidente. Una caparbietà, quella nordcoreana, che non è stata scalfita né dalla politica di appeasement della Corea del Sud, che con la cosiddetta “sunshine policy” pure in passato si era mostrata disposta ad aiutare senza contropartita i fratelli nordcoreani, né dai colloqui a sei, in cui oltre alle due Coree, partecipano Stati Uniti, Cina, Giappone e Russia. La situazione sul campo resta dunque complicata, con la Corea del Nord fonte di instabilità e Stati Uniti sempre più preoccupati ma allo stesso tempo consapevoli della delicatezza di un equilibrio regionale che vede la Cina quale potenza emergente, il Giappone che morde il freno e la Corea del Sud non più disposta a farsi carico senza condizioni della disastrosa situazione economica dei coreani del Nord. Ogni minaccia che arriva dal Paese eremita non può dunque essere sottovalutata ed il prezioso libro di Mastrolia, Astarita e Beccari, ci aiuta a capire davvero il perché.

DI ALFONSO SIANO

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