INTERVALLI DI TERZA MAGGIORE, di Vito Falco (Rubbettino)
Ho iniziato questo romanzo perché ho trovato delizioso “Caramelle Carruba” dello stesso autore.
Già dalle prime pagine l’autore non smentisce il suo stile fluido, morbido e asciutto. La scorrevolezza delle storie, che si articolano in linee incidentali confluendo a tratti in un unico grande percorso di formazione, rende la lettura piacevolissima. Perfetti gli incastri tra ciò che era, ciò che è e ciò che sarà.
È Il percorso di crescita di cinque vite, Antonio, Saverio, Peppe, Mario e Stefano, note stonate in una terra tanto ospitale per le prorompenti bellezze naturali, quanto difficile e corrotta dove la legge è uguale per tutti ma la giustizia segue il corso del denaro e del potere.
È la forza di un’ amicizia che sopravvive malgrado tutto e tutti, il desiderio di andare avanti sebbene il futuro appare incerto e sconfortante.
E se nell’arco di vent’anni tutto rimane apparentemente invariato, il mutamento dell’anima di ogni singolo protagonista li proietta alla ricerca di un incontro fra legge interiore e circostanze del mondo esterno: un lungo percorso che, tra alti e bassi, crea un pentagramma che va man mano completandosi attraverso anni difficili e situazioni inaspettate.
Ma se in quattro riescono a raggiungere, seppur con difficoltà, il giusto suono delle note della loro vita, la musica rimane incompleta fintantoché Antonio, diventato il protagonista principale, non risolve i conti con un passato nebuloso che affonda le sue radici anche oltreoceano, nella figura ambigua di Laura, che suona il sassofono e ama il jazz.
Le note della vita si susseguono impasticciandosi in melodie vigorose, tristi, malinconiche, a volte luttuose, a volte stridenti, rimanendo imperfette fino a quando tutti i cinque non raggiungono la tanto ambita armonia, possibile solo quando la nota più importante, Intervalli di terza maggiore, trova la giusta dimensione nella scala musicale in una melodia jazz libera dagli orpelli di un fastidioso passato.
Passaggi delicati, musicali e quotidiana poesia rendono la lettura una meravigliosa armonia dai toni tutto sommato felici lungo il percorso di evoluzione verso la maturità.
“Oggi è l’ultima volta che siamo tutti assieme, vi ho visto crescere, cambiare poco a poco. Ma il tempo non passa poco a poco, e di questo ve ne accorgerete bene quando avrete la mia età. State attenti ai tranelli della vita, e se volete conoscerli ed evitarli leggete, leggete molto. Il mio regalo per ognuno di voi sarà un libro. È estate ed è giusto che andiate al mare, che giochiate e vi divertiate, ma provate a leggere una pagina, almeno una pagina ogni giorno. Vi servirà”.
“Vedi – gli aveva detto il vecchio – quando improvvisi una melodia puoi farlo per intervalli di terza, ma se suoni per terze minori ti verrà fuori una melodia cupa. Gli intervalli di terza maggiore ti daranno allegria, voglia di vivere. Dovremmo improvvisare anche la vita di tutti i giorni per intervalli di terza maggiore, forse saremmo tutti più contenti…”
Recensione di Patrizia Zara
INTERVALLI DI TERZA MAGGIORE Vito Falco