AL SALONE DEL LIBRO
Accolti con sospetto, sfruttati e sottopagati, stipati in case malsane e fatiscenti, cacciati finanche dalla loro chiesa, gli italiani arrivati a fine Ottocento a East Harlem, in gran parte dalle regioni povere del sud, diventarono in pochi decenni la più grande comunità italo-americana di New York. Una comunità forte, dignitosa, gelosa della propria identità ma aperta al confronto con altri popoli e altre culture, guidata da leader illuminati e visionari. Contrariamente a tanti italiani di successo, Leonard Covello, educatore e sociologo, e Vito Marcantonio, avvocato e uomo politico, pur avendone la possibilità, decisero di non lasciare mai il ghetto dei migranti, di condividerne la vita e le speranze. Il loro “sogno americano” non era quello di salvarsi da soli, ma di crescere insieme alla comunità, guidandola verso importanti conquiste: il riconoscimento della lingua italiana, la scuola di comunità, alloggi dignitosi, i diritti di cittadinanza, una rete di protezione sociale, condizioni migliori di vita e di lavoro. Un’amicizia per tutta la vita, due destini indissolubilmente legati a quello del popolo di Harlem, dove i “lazzaroni indesiderabili” provarono, e riuscirono, a diventare buoni cittadini americani senza rinnegare la propria identità.
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Il libro “Harlem – Italia, Covello e Marcantonio due visionari nel ghetto dei migranti” edito da Rubettino verrà presentato dall’autore, il giornalista Rai Renato Cantore, in dialogo con il presidente del Circolo Giustino Fortunato, Roberto Placido, e Luigi Scaglione venerdì alle 17,30 al Salone del Libro di Torino – Stand T89 all’Oval.