Il potere, la libertà e l’eguaglianza (Il Foglio)

del 24 Ottobre 2012

Da Il Foglio – 24 ottobre 2012
L’ultimo (per ora) lavoro di Luciano Pellicani ha molti punti di contatto con un altro libro apparso oltre trent’anni fa, il saggio “Efficienza ed Equità” dell’economista americano Arthur Okun. Al pari del libro di Okun, è scritto in modo quasi colloquiale; non ha che scarsi riferimenti alla sociologia teorica, così come il volume di Okun non ha una sola formula matematica, nonostante il suo autore fosse un econometrico.
Pellicani non cita Okun nel suo libro, ma questi due lavori sono molto più vicini di quanto possa sembrare. Il saggio di Pellicani è un volumetto distinto che accompagna quello che nel mondo paludato dell’accademia viene chiamato il Liber Amicorum, una raccolta di saggi scritta “in onore” del collega che va “in quiescenza”. Nel caso specifico, la raccolta è curata da Sebastiano Maffettone e Alessandro Orsini e vi hanno contribuito nomi importanti della sociologia e politologia italiana. In questi casi, la prassi è aggiungere ai lavori altrui poche pagine di colui la cui attività si vuole celebrare. Non è un caso che Pellicani ha inteso pubblicare un saggio distinto dagli altri.Dopo avere in tanti libri dimostrato la superiorità della civiltà occidentale in termini di crescita economica e culturale e di libertà, dopo avere scavato nelle origini “pagane” dell’Europa, dopo avere analizzato il valore politico del mercato in quanto istituzione, dopo avere sottolineato le virtù di Atene rispetto all’ordine militare di Sparta, Pellicani si chiede come e perché l’occidente non è riuscito a risolvere il problema centrale dell’eguaglianza.

Declina il concetto d’eguaglianza soffermandosi sul “compromesso socialdemocratico”, ma termina con amarezza ammettendo il mancato raggiungimento di questo obiettivo. Okun esaminava una problematica analoga ma giungeva a una conclusione piena di speranza: tra “efficienza” ed “equità” c’è un trade-off nel senso anglosassone di complementarità piuttosto che di scambio. È l’equilibrio che società e politica devono trovare, rendere complementari efficienza ed equità, da un lato, e potere, libertà ed eguaglianza, dall’altro.

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