Sala nobile della fondazione Treccani, quella dell’enciclopedia. Si presenta l’ultimo libro dell’ex senatore Giovanni Pellegrino, uno che ha pesato nella politica italiana negli Anni Novanta. Il suo libro s’intitola Dieci anni di solitudine, Rubbettino, ed è un “inside” clamoroso sui fatti di quegli anni. A presentarlo ci sono Carlo Nordio e Luciano Violante, Gherardo Colombo e Miguel Gotor. Sala gremita di ex della sinistra. Amici e nemici della Seconda Repubblica.
[…]
In sala si fa il silenzio, però, quando parla Mantovano, perché è l’uomo forte di questo governo. Si fa un bilancio della nostra storia. Prima stoccata: «Vedo aumentare con il passare del tempo i nostalgici della Prima Repubblica. Qualcuno dimentica però che nei primissimi anni dopo la guerra, in alcuni territori la lotta tra italiani continuò. Ci furono morti».
GIORGIA MELONI ALFREDO MANTOVANO
Seconda stoccata: «Non credo che ci siano nostalgici anche di quel ventennio che si aprì con Piazza Fontana (1969, ndr) e si chiuse con la caduta del Muro di Berlino. Furono anni di stragi devastanti, di costante destabilizzazione».
[…] Aggiunge il sottosegretario: «Con il governo Draghi e con l’attuale si è andati avanti con la desecretazione di documenti segreti su quegli anni. Le carte sono ora all’Archivio di Stato». È un messaggio totalmente criptico, ma gli addetti ai lavori sanno che sono finalmente leggibili carte sul Lodo Moro e i collegamenti tra mondo arabo e Kgb.
ALFREDO MANTOVANO
Alla magistratura penale è rivolta la stoccata finale. «Con il cosiddetto “diritto vivente” il governo dei giudici, in materie etiche, di salute, e di ambiente, ha sostituito il governo della legge. Ma è venuto il momento di fare le riforme, per il riequilibrio tra i poteri come prevede la Costituzione».
ALFREDO MANTOVANOMARIO DRAGHI GIORGIA MELONI ALFREDO MANTOVANO