Problemi e prospettive della Strategia nazionale
a cura di Sabrina Lucatelli e Francesco Monaco
Si è tenuto questa mattina a Palazzo Chigi a Roma, l’incontro “La Strategia nazionale per le aree interne e il radicale cambiamento nelle politiche territoriali” cui hanno preso parte, tra gli altri, il Ministro per il Sud Barbara Lezzi, il Vicepresidente dell’Anci Matteo Bianchi con delega alle “aree interne” e il Presidente IFEL Guido Castelli. Occasione per presentare il libro dedicato alla Strategia “La voce dei sindaci” (Rubbettino editore), prodotto dalla Fondazione IFEL dell’ANCI, la giornata ha visto come protagonisti i sindaci delle aree interne provenienti da tutta Italia.
“La Strategia nazionale delle aree interne – spiega il Ministro Lezzi – è un grande ‘esperimento di democrazia’, una politica nazionale per promuovere la ricchezza e la diversità nei luoghi più remoti migliorando la qualità dei servizi ai cittadini e stimolando la capacità delle persone che vivono in queste aree di immaginare e realizzare nuovi percorsi per l’innovazione e il cambiamento”. Il Vice Presidente di Anci Matteo Bianchi aggiunge: “oggi più che mai è necessario far presente ai consessi europei che tanto è stato fatto per le aree metropolitane e altrettanto deve essere fatto per le aree interne, che sono una peculiarità italiana”.
Sabrina Lucatelli, Coordinatrice del Comitato della Strategia per le aree interne, è la curatrice, insieme a Francesco Monaco, responsabile tecnico di ANCI per la politica di coesione territoriale, del libro presentato. E in proposito afferma: “Ho fortemente desiderato questo libro, perché lo reputo una tappa importante per la rivoluzione culturale che stiamo operando”. Riflettendo sulla Strategia, aggiunge: “Il nostro impegno più grande è lavorare con le aree nell’ottica di costruzione di una strategia e di una visione a lungo termine. Spesso invece si confonde la Strategia con una delle ennesime fonti di finanziamento. L’altra grande innovazione è l’attenzione al risultato atteso e la pressione che questo può provocare, se viene compreso e fatto proprio dalla cittadinanza”; interessante inoltre il dato sui finanziamenti destinati alle giovani generazioni: “il 5/6% delle risorse delle strategie sono destinate ai giovani affinché rimangano sui territori grazie a scuole maggiormente attrattive”. Francesco Monaco, Anci, aggiunge: “La Strategia è passata al vaglio di quattro governi, è unica in Europa per l’attenzione posta sui Comuni, per aver messo al centro i governi locali e per il suo altissimo livello di innovazione. Grazie al metodo promosso dalla strategia è stato possibile sperimentare sui territori forme avanzate di cooperazione inter-istituzionale fra i Comuni coinvolti”. “I territori coinvolti nella Strategia nazionale per le aree interne devono essere considerati attori protagonisti dello sviluppo del Paese. E questo può essere fatto solo con un’adeguata programmazione. La Strategia pone giustamente grande enfasi sulla qualità dei servizi di cittadinanza; partendo da qui ora si deve lavorare a ricostruire la missione delle “aree interne” nel disegno di sviluppo del Paese.” ha aggiunto il Presidente IFEL Guido Castelli..
Una dopo l’altra si sono avvicendate le voci dei sindaci venuti da tutta Italia portando la loro testimonianza sulla Strategia nazionale per le aree interne: “Per noi la SNAI è come un foglio di carta bianca, purché i sindaci rinuncino al loro campanile e alla loro visibilità politica” afferma Maria Antonietta Di Gaspare, sindaco di Borbona, area Monti Reatini.
E se per Enrico Bini, sindaco di Castelnovo ne’ Monti (Appennino Reggiano) “la Strategia è un’esperienza che ci ha aiutati a crescere”, Maria Antonietta Celli, sindaco di Santo Stefano d’Aveto (area Antola Tigllio), dipingendo il quadro di queste aree in via di spopolamento, parla di “2 nascite ogni anno e 15 funerali”, sottolineando che il primo atto del Governo dovrebbe essere secondo lei sulla fiscalità. Candido Paglione, sindaco di Capracotta (Alto Medio Sannio) afferma che “la marginalità oggi potrebbe diventare la leva di sviluppo del territorio”, mentre il sindaco Giancarlo Guercio, sindaco di Buonabitacolo evidenziando il ruolo di primo piano dei giovani nella strategia del Vallo di Diano, sottolinea l’importanza della “conoscenza”: “solo avendo contezza del nostro territorio, riusciremo a programmarne lo sviluppo”.
“L’idea che 1077 sindaci abbiano scelto di essere rappresentati da 72 di loro è dirompente” apre Fabrizio Barca che, riguardo all’andamento della Strategia aggiunge: “con l’impegno oggi corale a bruciare i tempi, potremo dire tutti assieme che avevamo ragione noi, in barba a chi diceva che non ce l’avremmo mai fatta””. (sz)
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