Anatomia di un fallimento annunciato. Con lettere inedite di Pasquale Martignetti, traduttore di Marx ed Engels, a Benedetto Croce
Nonostante la caduta dei muri, come pure delle cortine di ferro e di bambù, ancora non ne siamo usciti, e naturalmente non ne usciremo mai, perché le idee assassine, come le ha chiamate Robert Conquest, ci accompagnano, inestirpabili, parte grassa del divenire umano, fin dalla fondazione del mondo.
Biografo, interprete e divulgatore della filosofia di Benedetto Croce, Giancristiano Desiderio è il solo giornalista specializzato in corsivi filosofici. Racconta gli eventi, e sfoglia i libri che segnala e recensisce, alla luce d’una metafisica contemporaneamente smagata e divertita. Idem i saggi (date un’occhiata su Amazon) di cui è autore. Come l’opera di Croce, di cui sono talvolta glosse a margine, i suoi libri pescano le loro osservazioni nella storia della filosofia, eppure non hanno niente d’accademico, o di barboso. Prendete l’Anti-Marx. Stavolta il tema (anzi il bersaglio da luna park, tre palle un soldo) è il marxismo, o la sua ombra proiettata dalla lanterna magica del totalitarismo e dell’ideologia sul maxischermo del Novecento.
Battuto, anzi abbattuto, del marxismo propriamente detto restano soltanto i cocci – qualche polverosa edizione di Lavoro salariato e capitale, della Critica del Programma di Gotha e dell’Anti-Dühring (a cui l’Anti-Marx fa il verso) sulle bancarelle dei libri usati e abusati. Ma il fallout atomico del marxismo da bar e da bocciofila continua a ricadere ovunque: nelle aule universitarie, negli articoletti di giornale, nelle comparsate televisive degli opinionisti. È lì che insiste a far danni politici e intellettuali «quella cavalcata lirica ed epica che è a tratti il Manifesto del partito comunista» (si pensi «ai fenomeni del «politicamente corretto» e della «cancel culture», originati prima di tutto dalla cultura di massa e dalla mancanza di senso storico tipici del marxismo»). Desiderio, ridendosela un po’ sotto i baffi, mostra alle ultime raffiche del comunismo, armate per lo più di fucili a tappo, cos’è stato il marxismo, e che cosa ne è adesso.
«Il marxismo» – enumera – «ha predetto l’impoverimento dei lavoratori e la storia si è incaricata di smentire la previsione. Il marxismo ha previsto la rivoluzione in Occidente e la storia ha smentito la previsione. Il marxismo ha annunciato che col socialismo non ci sarebbero più state rivoluzioni e la storia ha ancora una volta smentito la previsione. E si potrebbe continuare a lungo di previsione in previsione e di smentita in smentita. Sennonché, qui giunti, ecco il colpo di genio dei marxisti: «spiegano» tutti i loro fallimenti. «Spiegano» Berlino 1953, Budapest 1956, Praga 1968, Mosca 1989, Berlino 1991, poi la prima e la seconda repubblica in Italia: le spiegazioni giungono sempre dopo gli eventi al fine di proteggere la teoria marxista dai fatti». È il contrario esatto del metodo scientifico rivendicato dai marxisti pomposi, Marx in testa: «Invece di falsificare e di correggere la teoria si manipolano i fatti».
Marx e il marxismo sono filosoficamente e politicamente fuori corso da ben prima che Lenin e i bolscevichi ne rilanciassero il brand con il golpe di San Pietroburgo. Già Croce, nel 1911, aveva parlato «di morte o fine del socialismo, intendendo dire che l’orizzonte dell’azione del socialismo non poteva che essere lo Stato liberale: e questa verità per noi oggi dovrebbe essere scontata ma purtroppo non lo è affatto», tant’è – scrive Desiderio – «che ancora c’è chi crede che la democrazia liberale – che altro non significa che inevitabile governo limitato della vita umana – possa e debba essere superata da non si sa bene quale post-democrazia». Morto e sepolto il marxismo, lo spettro famoso del comunismo continua tuttavia a lanciare flebili ululati e a sferragliar catenelle in giro per il mondo, dove ha stretto, negli ultimi anni, dall’invasione dell’Ucraina al pogrom del 7 ottobre in Israele, un Patto Stalin-Hitler con le destre sovraniste e peroniste. Sono apparizioni sempre più sgangherate e grottesche. Ma sono pur sempre apparizioni. Ergo occorre un esorcismo.
Filosofo e corsivista, penna allegra ma spietata, all’esorcismo provvede Giancristiano Desiderio, che «spiega» il marxismo attraverso i fatti, a cominciare dal più eclatante. Che «nel marxismo è completamente assente una teoria dello Stato e, dunque, è assente quello che è il problema per eccellenza non soltanto della filosofia della politica ma del pensiero e della vita civile: il limite del potere».
Giancristiano Desiderio, L’Anti-Marx. Anatomia di un fallimento annunciato, Rubbettino 2023, pp. 130, 14,00 euro, eBook 9,99 euro
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