È la storia di Gaetano Saffioti, un imprenditore di Palmi che si è ribellato alle angherie impostegli dalla ‘ndrangheta ed ha denunciato i suoi aguzzini. La storia di un Uomo che rifiuta l’appellativo di “eroe” e che a motivazione del suo gesto dice di avere semplicemente deciso di vivere e morire da uomo libero. È vero, l’atto di eroismo di solito è istantaneo, spesso istintivo e a volte anche fortunato. Non è il caso di Gaetano Saffioti. Nelle pagine che vi invito a leggere troverete un uomo normale. Un lavoratore figlio di lavoratori che fin da bambino ha avuto a che fare, dapprima inconsapevolmente e poi, dopo la morte del padre, in prima persona, con quel maledetto cancro che è la ‘ndrangheta, che da secoli devasta questa terra che qualcuno ha definito “benedetta da Dio” ma, dico io, è sicuramente maltrattata dagli uomini. Un uomo normale che però, dopo aver subito per anni soprusi e vessazioni di tutti i tipi, umiliazioni che avrebbero stroncato chiunque, anziché crollare definitivamente ha avuto la forza e la determinazione di riaffermare la sua condizione iniziale di uomo onesto, nato, come tutti gli uomini, con la dignità che nessuno avrebbe potuto togliergli a meno che lui stesso non fosse stato accondiscendente. Lui non ha accondisceso. Non è un eroe, Gaetano Saffioti, perché la sua vicenda non si svolge in un un’ora, un giorno o in un mese. Inizia, lo dice lui stesso, quando aveva otto anni, e dura ancora adesso; dentro questa storia angoscia, speranza, certezze e dubbi, soddisfazioni e delusioni si alternano continuamente. Un eroe non avrebbe resistito tanto. Non è un eroe, ma non è un uomo qualunque. È un Uomo che ha deciso di non subire, un esempio per tanti. Ma attenzione, aspettarsi che “chiunque” si trovi nelle condizioni in cui si è trovato lui possa reagire nello stesso modo, d’iniziativa o seguendo il suo esempio, è cosa ingenua. La sapiente penna di Giuseppe Baldessarro segue uno schema narrativo che a mio parere rende gradevole la lettura, lasciando spesso che l’Uomo si racconti con dei flashback mentre è in attesa di deporre mettendo a nudo e trasmettendo al lettore i sentimenti che prova di volta in volta. E non manca la componente giornalistica peculiare dell’autore, affermato professionista profondo conoscitore delle dinamiche che regolano il mondo in cui si svolge la vicenda. Quando ho iniziato a leggere il libro lo sapevo già. Sentivo che mi avrebbe sconvolto leggere la storia di Gaetano Saffioti. Ma alla fine della lettura è subentrato un senso di soddisfazione che non saprei meglio definire. Adesso sento che mi manca una cosa sola, vorrei conoscere il protagonista.
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