Da La Gazzetta del Sud del 21 gennaio
La nuova frontiera del sapere. Un sapere collegato alle tecniche moderne d’indagine, ai sitemi di collegamento Web, alle attività di spionaggio e controspionaggio messe in piedi per tutelare gli interessi economici e geopolitici degli stati.
“Intelligence e scienze umane. Una disciplina accademica per il XXI secolo.” È questo il titolo del”ultimo volume pubblicato dal Centro di Documentazione Scientifica sull’Intelligence dell’Università della Calabria per i tipi della Rubbettino editore. Curato da Mario Caligiuri, il libro consente ai lettori di penetrare in un mondo per lungo tempo guardato con diffidenza e sospetto ma che, al contrario, è sempre più protagonista del mantenimento della sicurezza nei Paesi occidentali. Nell’epoca in cui formazioni terroristiche hanno mostrato d’essere in grado di colpire le capitali più importanti del Continente, le sedi diplomatiche di nazioni democratiche e di assassinare impunemente donne e bambini, approfondire il tema del lavoro d’intelligence appare fondamentale. Spiega Caligiuri: “Amata e odiata, usata e abusata, invocata e deprecata, l’intelligence è prima di ogni cosa uno strumento di straordinaria importanza per garantire la sicurezza dei cittadini e del Paese. Ma è anche un necessario tema di studio, un innovativo punto di incontro delle scienze umane, quanto mai indispensabili nell’era digitale. L’intelligence – continua Caligiuri – è soprattutto un metodo per selezionare le informazioni rilevanti, indispensabile allo Stato come alle aziende e ai singoli cittadini: un’ancora di sopravvivenza per capire effettivamente quello che realmente avviene nella società segnata dalla disinformazione. Questa pubblicazione, che raccoglie prestigiosi punti di vista, intende rappresentare un primo contributo per riconoscere l’intelligence come disciplina accademica nel nostro paese”. Ex assessore regionale alla Cultura, docente universitario, spumeggiante sindaco di Soveria Mannelli, Mario Caligiuri è un personaggio di rilevante importanza nel mondo culturale della nostra regione. Appassionato lettore degli autori antichi e moderni della Calabria, ammiratore di eccelsi artisti nati lungo la striscia geografica compresa tra il Pollino e l’Aspromonte (primo fra tutti il pittore Mattia Preti), Caligiuri appare come un autore (in questo caso curatore) assolutamente imprevedibile. Suscita perciò curiosità questo volume che guarda a un mondo sconosciuto ai più. È di questi giorni, tra l’altro, la polemica scoppiata in Parlamento sulla decisione del premier Matteo Renzi di creare un’altra agenzia investigativa nazionale dedicata esclusivamente alla gestione e al controllo dei sistemi informatici e di comunicazione via Web. Una via quella del Web lungamente utilizzata dalle formazioni terroristiche (Daesh e Al Quaeda) per reclutare “adepti” e organizzare reti di collegamento con le cosiddette “cellule dormienti” sparse per il mondo. Nel nostro tempo – fatto di droni e darkner – non c’è più spazio per personaggi alla Mata Hari o, facendo un riferimento letterario, alla James Bond, l’agente dell’M16 protagonista dei libri di Ian Fleming.
Il mondo è cambiato e Mario Caliguri lo spiega nel suo volume con scientifica rigorosità e, forse, con un pizzico di malinconia.
di Arcangelo Badolati
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