Occupazione tedesca, fascismo repubblicano, Resistenza
a cura di M. Elisabetta Tonizzi e Paolo Battifora
Da La repubblica Ed. Genova del 22 aprile
In occasione del 70° anniversario della Liberazione, viene presentato a palazzo Tursi il libro “Genova 1943-1945. Occupazione tedesca, fascismo repubblicano, Resistenza”(Rubbettino, 2015), che ho curato insieme a Paolo Battifora, coordinatore scientifico dell’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea.
Il libro è il risultato di un prolungato lavoro di studio che ha visto impegnati, per quasi due anni, sette ricercatori, che ho coordinato scientificamente. È stata utilizzata una grande mole di fonti primarie, documenti e testimonianze, in gran parte scarsamente o per nulla esplorate finora. Per esempio, i materiali conservati negli archivi tedeschi e inglesi, all’archivio centrale dello Stato e della Comunità ebraica di Genova, oltre, naturalmente, in quello, ricchissimo, dell’Istituto ligure per la storia delle Resistenza e dell’età contemporanea. Si tratta quindi, sotto questo aspetto, peraltro di importanza primaria, di un lavoro ‘nuovo’, e altrettanto ‘nuova’ è l’ampiezza degli argomenti considerati. Ciò si comprende già dal titolo: “Genova 1943-1945. Occupazione tedesca, fascismo repubblicano, Resistenza”. Innanzi tutto, è un’indagine cronologicamente di lungo periodo, estesa dall’armistizio dell’8 settembre 1943, immediatamente seguito dall’occupazione tedesca, dalla costituzione della neofascista Repubblica sociale italiana e dalla nascita della Resistenza, fino alla Liberazione di Genova, il 25 aprile 1945. Questa data segna la resa incondizionata delle truppe tedesche di fronte ai rappresentanti della Resistenza, evento di straordinario significato che gli Alleati definiscono, all’indomani, “a wonderful job” (“uno splendido lavoro”). Sono i ‘venti mesi più tragici delle seconda guerra mondiale e della storia della città e della sua popolazione, sottoposte al terrore dei bombardamenti e alla penuria di tutti i generi di prima necessità. In tale doloroso scenario si affrontano, da un lato, gli occupanti tedeschi con i fascisti repubblicani loro alleati; dall’altro, la Resistenza politica e armata sostenuta, non senza contrasti, dagli angloamericani. Protagoniste delle vicende di quell’arco di tempo sono dunque forze diverse e tra loro nemiche, alle quali si aggiunge, con un ruolo proprio, l’unica ‘istituzione’ sopravvissuta allo sfacelo dell’armistizio dell’8 settembre, la Chiesa. Questo è l’elenco degli ‘Attori individuati nella prima parte del volume, appunto così intitolata. Contiene cinque saggi: nel primo, Paolo Battifora, che è anche co-curatore del libro, si occupa, congiuntamente, delle azioni degli occupanti tedeschi e della Repubblica sociale. A seguire, Guido Levi e Franco Gimelli trattano, rispettivamente, la Resistenza politica, il Comitato di liberazione nazionale Liguria formato da tutti i partiti antifascisti, e quella armata, i Gruppi di azione patriottica (Gap) e poi le Squadre di azione patriottica (Sap). Maurizio Fiorillo scrive invece dei rapporti tra la Resistenza e gli Alleati; Giovanni Battista Varnier analizza l’operato della Curia genovese. La seconda sezione è intitolata ‘Eventi , e riguarda i due episodi che maggiormente segnano, all’epoca, il tessuto sociale genovese: la deportazione degli ebrei, cui è dedicato il saggio di Chiara Dogliotti, e la deportazione politica e di lavoro, oggetto del contributo di Irene Guerrini e Marco Pluviano. Il carattere di ‘novità’ del libro si deve anche alla sua architettura, organizzata in modo da ricomprendere tutti gli elementi cruciali della storia di Genova in quegli anni, fornendo così ai lettori il quadro unitario e coeso che finora mancava.
di Maria Elisabetta Tonizzi
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