da L’Ora della Calabria – Ed. Catanzaro e Provincia del 17 Novembre
In “Irrispettabili – il consenso sociale alle mafie” – edito da Rubbettino e scritto da Alfredo Mantovano, magistrato ed ex sottosegretario di Stato all’Interno, e Domenico Airoma, magistrato già sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia a Napoli – si ripercorrono le vicende relative ai boss e ai latitanti del Gargano, e le rivoluzioni civili promosse dai giovani che hanno contribuito tra il 2010 e il 2011 alla cattura di due fra i trenta latitanti più pericolosi d’Italia. Nel volume – presentato giovedì pomeriggio nel salone-attico dell’Hotel Palace di Catanzaro Lido, alla presenza del questore di Catanzaro, Guido Marino – viene altresì riportata l’esperienza della Consulta Provinciale degli Studenti di Foggia che si mobilitarono per mettere in piedi il “Vertice sulla Legalità” a Monte Sant’Angelo. Gli studenti, si legge nel libro, scelsero «Non un luogo qualunque, ma il luogo di nascita e il punto di riferimento logistico dei due principali latitanti della mafia garganica allora attivamente ricercati dalle forze di polizia. Una scelta coraggiosa: con minore rischio, quei giovani… avrebbero potuto darsi appuntamento in un’altra località della provincia di Foggia o dello stesso territorio garganico; ma non ci sarebbe stato in modo così chiaro il segnale della sfida civile lanciata».
Durante il dibattito di presentazione – organizzato dal sindacato autonomo di Polizia Coisp e dalle associazioni Idea Universitaria e Movimento Più, e moderato da Roberto Rizza – i due autori, Mantovano e Airoma, hanno approfondito e ribadito molti contenuti presenti nel volume partendo dalla descrizione del fenomeno mafioso che identifica con esempi concreti le principali manifestazioni del consenso: dalla copertura dei latitanti alla gestione delle società sportive, dall’uso delle devozioni popolari alle canzoni dei neomelodici apologetiche dei mafiosi, fino alla raffigurazione scenica degli stessi mafiosi nelle fiction. Mantovano con un fluido intervento ha tracciato un ricordo di Lea Garofalo rimarcando come la condotta antimafia sia costituita anche da gesti semplici e normali. «Perché talvolta» riferendosi all’iniziativa del sindaco di Petilia Pollastro – unico cittadino presente ai funerali della donna a Milano – «basta decidere di salire o non salire su un autobus per prendere posizione contro la criminalità».
Airoma, in conclusione, si è soffermato sull’importanza del consenso aumentato dalla mentalità relativistica che «Ha portato il cittadino a somigliare ai mafiosi smarrendo l’orizzonte dei valori». Il libro è dedicato alla memoria di Antonio Manganelli.
di Domenico Marcella
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