“Le associazioni volontarie non sono chiamate a fare il Babbo Natale della situazione, o gruppi di utili idioti per pubbliche amministrazioni noncuranti del welfare e dei diritti dei bisognosi”. È questo il parere di don Giacomo Panizza, da sempre alla guida dell’associazione Progetto Sud che offre a Lamezia Terme aiuto ai più deboli ma che, per la sua attività volta anche a togliere dalla strada i minori a rischio, si trova sempre più spesso nelle mire della ’ndrangheta che nei giorni precedenti si è fatta di nuovo sentire con minacce e atti intimidatori.
Secondo Panizza la solidarietà non può essere demandata ma deve informare di sé l’intera società civile. Si può essere solidali anche facendo economia e business. A dare il “la” alla riflessione di don Panizza è il libro Il dono e lo scambio scritto a quattro mani con Dario Antiseri, in uscita il 18 aprile.
I temi affrontati nel libro sono tanti e tutti meritevoli di attenzione. È possibile fondare una società solo su relazioni di solidarietà, fraternità e dono potendo fare a meno dell’economia e delle relazioni di scambio economico che contraddistinguono fin dall’antichità le società umane? E, viceversa, è possibile immaginare un mondo regolato esclusivamente dalla legge del mercato, dall’interesse dei singoli e dalle relazioni di scambio economico? È proprio a partire da queste domande che nasce il dialogo tra il filosofo cattolico Dario Antiseri, erede della grande tradizione del cattolicesimo liberale, e don Giacomo Panizza sull’importanza del dono e dello scambio, ma anche sulla ragione critica, l’etica, la proprietà, la solidarietà, la pace, la povertà e il benessere.