Crisi Lukashenko-Svezia. Quando anche il regime fascista venne sfidato da un giovane aviatore

del 9 Agosto 2012

l_uomo_che_sfid__mussolini_dal_ciLa storia di Giovanni Bassanesi, eroe antifascista, ricostruita in un libro di Gino Nebiolo
Sta facendo il giro del mondo la storia di Tomas Mazzetti e Hannah Frey, i due giovani svedesi che hanno sfidato il regime del bielorusso Lukashenko, noto come l’ultimo dittatore d’Europa, paracadutando sui cieli di Ivyanets, nei pressi di Minsk, centinaia di orsacchiotti di peluche che reggono in mano piccoli cartelli che denunciano la brutalità del potere e inneggiano alla libertà d’espressione. La “guerra degli orsetti” non ha di certo fatto sorridere Lukashenko che nelle ultime ore ha rispedito a casa l’ambasciatore svedese aprendo, di fatto, una grave crisi politica all’interno dell’Europa.
Il coraggio dei due giovani svedesi però non può non richiamare quello di un altro ragazzo che, ancora più giovane di loro, a soli 22 anni, l’11 luglio del 1930 (la missione si Mazzetti e Frey è stata compiuta il 4 luglio), a bordo di un aeroplano decise di sfidare il regime nazista facendo piovere sui cieli di Milano migliaia di volantini rossi, bianchi e verdi che inneggiavano alla libertà e invitavano i milanesi alla rivolta contro il fascismo.
Quel ragazzo si chiamava Giovanni Bassanesi ma la sua fu una storia meno fortunata di quella di Frey e Mazzetti, perché l’aereo di Bassanesi (in esilio volontario in Francia) precipita sul San Gottardo e il giovane ferito e psicologicamente scosso, viene arrestato. La sua vita si concluderà tra manicomio e carcere.
La missione di Bassanesi, completamente dimenticata dalla storia ufficiale, è stata abilmente ricostruita e narrata dal giornalista Gino Nebiolo in un bel libro edito da Rubbettino e pubblicato qualche tempo fa intitolato L’uomo che sfidò Mussolini dal cielo.

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