Raffaele Picilli, Marina Ripoli
Come raccogliere fondi per la politicaManuale di fundraising e comunicazione per partiti, movimenti e candidati
Sempre più partiti e candidati singoli provano a finanziare la loro campagna elettorale con la raccolta fondi in internet. Cristina Giordano ha sentito un esperto per capire quanto funzioni in Italia.
Letteralmente il “crowdfunding” è una raccolta fondi “della folla”, esercitata attraverso la rete. Dopo il mondo del no profit, l’arte, la musica e il cinema, anche la politica sempre più spesso si affida alla raccolta fondi online – soprattutto dopo l’abolizione dei finanziamenti ai partiti in Italia. Fra i partiti e i singoli politici italiani che per questa campagna elettorale si sono affidati al crowdfunding ci sono ad esempio il Partito Comunista, Possibile di Pippo Civati con Europa Verde (sebbene Civati abbia ora ritirato la candidatura per la presenza di membri vicini all’estrema destra nella lista ) e diversi politici tra cui Pina Picierno (Pd).
Eppure l’idea non decolla: secondo l’esperto di fundraising Raffaele Picilli, coautore insieme a Marina Ripoli tra l’altro di “Come raccogliere fondi per la politica”, i motivi sono diversi. Innanzitutto lo scetticismo italiano per la donazione, soprattutto se appoggiata a mezzi di pagamento elettronico come carta di credito o paypal. E poi la sbagliata valutazione dei politici stessi, che sottovalutano la complessità di una campagna fondi sul web, che necessita comunque di un importante apparato di comunicazione. Insomma non basta un messaggio e la richiesta di denaro, bisogna spiegare il proprio progetto politico.
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