Da Libero del 6 marzo
Non solo presso il grande pubblico ma tra gli stessi appassionati di cinema quello di Claudio Gora, nato a Genova nel 1913 e scomparso a Roma nel 1998, non è un nome particolarmente noto. La casa editrice Rubbettino, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, manda ora in libreria il primo volume monografico su questo attore e regista conosciuto più per il fatto di essere stato il marito di un’attrice importante come Marina Berti e il padre dell’attore Andrea Giordana che non per la propria attività artistica Curato da Emiliano Morreale e arricchito da un numero cospicuo di rare e belle fotografie, Il cinema di Claudio Gora (pp. 144, euro 9,90) analizza la carriera di Gora in tutti i suoi aspetti e si fa apprezzare soprattutto per il tentativo di operare un primo inquadramento critico del Gora regista, autore originale e sicuramente meritevole di una decisa rivalutazione. Della decina di film da lui diretti meritano di essere ricordati almeno Il cielo è rosso (1950), Febbre di vivere (1953) e La contessa azzurra (1960). I saggi del libro sono firmati, tra gli altri, da Goffredo Fofi, Paolo Mereghetti, Franco Grattarola e Anton Giulio Mancino.
Di Giuseppe Pollicelli
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