Figura di spicco, uomo politico, un cristiano scomodo, descritto attraverso i suoi discorsi i suoi scritti nel libro di Giorgio Aimetti edito da Rubettino Editore
“Molti studi riflessioni testimonianze sono state eseguite sulla figura di Donat- Cattin, mancava ancora, una ricostruzione organica della vita e della lunga esperienza vissuta da Donat-Cattin nel sindacato, nella DC, nel Parlamento e nel Governo”. Il libro di Giorgio Aimetti”Carlo Donat-Cattin. La vita e le idee di un democristiano scomodo”(533 pp €29.00) edito da Rubbettino , con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, viene a colmare un vuoto, una lacuna storiografica, offrendo allo studioso l’ampia e intensa biografia di un personaggio che ha fortemente segnato la storia sociale e politica del Paese, negli anni più fertili della esperienza repubblicana.
Giorgio Aimetti, scrive :”la premessa– al libro – è necessaria dal momento che mi trovo a rimettere mano a un testo che spesso è fatto di ricordi più o meno commossi, di giudizi (soprattutto provenienti da protagonisti della politica di un tempo,alcuni dei quali scomparsi, altri già allora anziani e oggi ancora più vecchi) che talvolta possono sembrare frutto di una memoria un po’ retorica”. Nel libro, l’attenzione prevale sul ruolo pubblico del politico, toccando solo marginalmente la dimensione privata e famigliare, con una eccezione legata alla drammatica vicenda del figlio Marco.
Nell’introduzione affidata a Francesco Malgeri, “ Giorgio Aimetti , con questa pubblicazione, offre allo storico un serio e importante contributo, che ripercorre il lungo cammino sindacale e politico di Carlo Donat-Cattin nel corso di mezzo secolo, inquadrandolo nel contesto politico, sociale e culturale dell’Italia del secondo Novecento, con significativi squarci, che ci aiutano a cogliere e valutare i momenti più rilevanti di una lunga stagione politica, che ha consentito al nostro Paese di realizzare un eccezionale sviluppo civile, democratico ed economico”.
Per non far dimenticare l’operato dell’uomo politico ad un anno dalla morte(avvenuta nel marzo del 1991) a Torino nel 1992 veniva costituita la Fondazione Donat-Cattin- con la finalità di promuovere studi e ricerche sulla storia del pensiero sociale politico ed economico tra Ottocento e Novecento, con particolare riguardo al movimento cattolico e alla presenza nella società italiana ed europea. La nascita di questa importante Fondazione ha potuto acquisire e conservare importanti fondi archivistici, tra i quali l’Archivio di Donat-Cattin, rilevatosi fondamentale per la ricostruzione della biografia dello statista piemontese, attraverso i momenti cruciali della storia sindacale e politica dell’Italia.
Carlo Donat Cattin democristiano atipico la cui vita, drammatica ed esaltante è ricca di episodi curiosi e paradossali. Carlo Donat-Cattin è stato il leader Dc che ha anticipato l’impeto e la schiettezza di un modo nuovo di fare politica, scalzando riti avvolti da veli curiali e dalla retorica di un progressismo di maniera. Un uomo politico, un cristiano scomodo, descritto attraverso i discorsi e i suoi scritti, le parole degli amici e degli avversari dentro e fuori della Democrazia Cristiana.
Protagonista politico nei mesi dell’autunno caldo che portano all’approvazione dello Statuto dei Lavoratori persona di grande concretezza – uno dei migliori ministri della storia repubblicana- dall’intuito acuto, dalla visione ricca di presagi, descrive prima di alteri il declino di un’Italia ferita dalla caduta dei suoi valori fondanti. Donat Cattin ha trascurato la sua salute per lottare fino all’ultimo per una libertà incarnata nei diritti dei subalterni e per l’etica del lavoro. Un libro da proporre alla lettura delle nuove generazioni perché possano capire gli ultimi cinquant’anni della nostra vita politica sociale e il mondo del lavoro.
Autore:
Giorgio Aimetti, laureato in fisica e a lungo insegnante di matematica e scienze, è stato per più di vent’anni dirigente della DC in Piemonte, condividendo l’esperienza politi cadi Forze Nuove.
Editorialista dei principali periodici della sinistra Dc e poi è stato fino al 2012 giornalista al GR1. È autore di Fuori del coro(2000)il libro che ripercorre la vicenda sindacale di Carlo Donat-Cattin; e curatore dei suoi Discorsi parlamentari (2005). Negli ultimi anni ha pubblicato saggi sulla stampa cattolica durante la Prima Guerra Mondiale e sulla classe dirigente del Ppi in Piemonte.