In libreria quattro grandi classici in edizione speciale per celebrare l’evento
È ormai un classico. Tutte le grandi idee e le grandi aziende sono nate in un garage. Quello spazio quasi intimo e familiare sembra così essere diventato l’incubatore dove tanti imprenditori hanno mosso i primi incerti passi. È successo, per esempio, con due ragazzi un po’ visionari di Cupertino che trasformarono, senza nemmeno volerlo, il modo in cui siamo abituati a considerare oggi i computer.
Così, sono passati 40 anni tondi da quando Rosario Rubbettino diede vita, in uno scantinato di Soveria Mannelli, piccolo ma vivace centro sulla presila catanzarese, al primo nucleo di quella che sarebbe successivamente diventata una delle più significative realtà tipografiche ed editoriali del Sud Italia, ma soprattutto a quella casa editrice che per prima, con audacia e coraggio, riuscì a sdoganare in Italia i grandi classici del pensiero liberale, offrendo finalmente al pubblico italiano nuovi strumenti interpretativi della realtà alternativi a quella visione marxista che all’epoca la faceva da padrona.
Arriva così in libreria una imperdibile mini-collana, denominata “I gioielli“, composta da quattro grandi classici da collezione scelti per rappresentare al meglio i temi e le aree in cui la Casa Editrice si è distinta in questi anni.
1) Karl Popper, Sul problema del metodo della psicologia del pensiero – Piccola chicca della collana. Si tratta della tesi di laurea del filosofo austriaco pubblicata per la prima volta in italiano a cura di Dario Antiseri, allievo di Popper e autore di punta della Casa Editrice.
2) Luigi Einaudi, Il mio piano non è quello di Keynes – Scritti inediti di Einaudi, a cura di Francesco Forte, terribilmente attuali in un periodo come questo in cui si invoca da più parti il ritorno dello stato, trascurando che talvolta, la cura rischia di essere peggiore della malattia.
3) Ludwig von Mises, In nome dello Stato – Volume curato da Lorenzo Infantino, altro nome di prestigio del catalogo Rubbettino, in cui lo studioso austriaco, tra i più noti studiosi, insieme a von Hayek, della Scuola di Vienna, nei drammatici momenti che precedettero lo scoppio del secondo conflitto mondiale, conduce una brillante analisi sul nazismo e sull’incubazione dello stesso, dimostrando come la vicenda hitleriana non sia figlia del liberalismo ma nasca proprio dall’avversione verso la libertà e il libero mercato.
4) Rosario Romeo, Italia mille anni – quattro saggi sulla storia d’Italia di uno dei massimi storici italiani del novecento, a cura di Giuseppe Galasso.