Si tratta di un volume decisamente denso (514 pagine), edito all’interno della collana “Lo schermo e la storia”, diretta da Christian Uva, che ha già dato ottimi prodotti editoriali. La differenza rispetto al solito è che Tovaglieri non proviene da studi di cinema, ma è un maturo esperto di Storia contemporanea e specialista in passato di storia sovietica. Appassionato di storia delle idee e dell’ideologia, ha lavorato su alcuni film italiani che hanno messo in scena il Sessantotto. A ciascuno (tra cui Indagine su un cittadino…, La cagna, Allonsanfan, Buongiorno, notte per esempio) viene dedicato un lungo capitolo, con ricostruzione del dibattito, della ricezione critica ma al tempo stesso rivisto attraverso uno sguardo nuovo, non incrostato dalle battaglie cinefile o dalle idiosincrasie giornalistiche. Questo strano equilibrio tra sguardo di prima mano di un cultore, ma non ortodosso, di materie cinematografiche e attenzione alla storia delle idee politiche fa del volume un caso abbastanza unico, anche se talvolta si sente la mancanza di alcuni ‘dialoghi’ bibliografici importanti – uno su tutti, Claudio Bisoni e il suo Gli anni affollati, che sugli anni Settanta sarebbe stato importante tenere in considerazione. Comunque una lettura di sicuro interesse.
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