Da La Repubblica dell’1 marzo
Dopo il crollo delle aristocrazie d’antico regime e l’eclissi delle classi dirigenti borghesi, oggi il tramonto tocca alle élite democratiche. È la tesi di uno dei più lucidi studiosi del potere in Italia, il sociologo Carlo Carboni, in un saggio di largo respiro che analizza, dati alla mano, l’involuzione dei vertici politici ed economici nostrani negli ultimi accidentati decenni di integrazione europea. Secondo Carboni, l’Italia repubblicana avrebbe conosciuto tre cicli di élite: i “moralizzatori”, che guidarono la ricostruzione nel dopoguerra; i “negoziatori”, che dagli anni Settanta assecondarono la storica vocazione al corporativismo e al consociativismo; e i “persuasori”, che dagli anni Novanta hanno messo d’accordo imprese e lavoratori in nome di un egoismo cinico e apolitico. Renzi ha capito prima e meglio di tutti che il tempo delle élite democratiche era finito. Restano le figure dei capi che, appoggiati da “cerchi magici” obbedienti, sviliscono la dialettica interna ai partiti e si appellano direttamente al popolo. Ma un’Europa fatta di capi rischia di dividersi e diventare serva.
di Giulio Azzolini
clicca qui per acquistare il volume con il 15% di sconto
Altre Rassegne
- Il Corriere Fiorentino 2016.04.20
M5S, dopo Casaleggio è una questione di stile
di David Allegranti - 2015.06.15
“L’implosione delle élite. Leader contro in Italia e in Europa”
di Ilenia Farinelli - Il Sole 24 Ore (Domenica) 2015.05.19
Il disfacimento delle élite
di Valerio Catronovo - La Repubblica 2015.03.02
Addio al gotha della democrazia
di Giulio Azzolini