Tonino Ceravolo è uno storico e un saggista che nel libro Mille e una notte più una (Rubbettino, 2019) è difronte a un doloroso fatto, intimo e privato e lo racconta. Si ispira alla vicenda di Shahrazàd che, grazie alla parola, riesce a sconfiggere la morte. Così come storia dopo storia, mille e una notte, Shahrazàd riesce a far mutare al sultano il concetto che aveva sulle donne e la loro infedeltà, rinunciando definitivamente alla legge omicida che lui stesso aveva stabilito, così Ceravolo, aggiungendo una parola, una frase, una storia e poi ancora un’altra storia, procrastina il tempo, in modo che il male possa essere allontanato sempre più, Mille e una notte più una.
Tutto comincia da un fatto di vita vissuto in prima persona dall’autore: la scoperta di un nodulo sospetto al seno della moglie. Nella narrazione si dispiegano fatti, episodi, immagini e affreschi dei vari ambienti attraversati dai protagonisti: Ceravolo e la moglie. Il lettore percepisce nettamente che si tratta di una coppia consolidata, che si conosce dai tempi giovanili, quelli del liceo e dell’università, quando si incontravano “sotto copertura” per trascorrere assieme un fine settimana nella città universitaria lontana da casa.
Ora sono sposi fedeli, affettuosi, complementari, che vivono l’uno in relazione all’altro. Appare tenero e importante il rapporto tra i due: lui (l’autore) e la moglie. Lei ha “l’insuperabile capacità di dire molto con poco”. E così, con solo tre parole “medici e paure” è capace di concentrare tutto quello che si vive in un momento di attesa tra una cura e l’altra, tra un’analisi e l’altra. Scrive Ceravolo:
a te non servono i discorsi prolissi e le lunghe catene di spiegazioni, non ti avviluppi, come me, in ragionamenti contorti e in faticose genealogie alla ricerca delle cause di quanto accade. Perché vai subito all’essenziale, a quello che ti sembra contare davvero…
È davvero insolito per un uomo contemporaneo mostrare i propri sentimenti. Invece l’autore, come ha notato il direttore della comunicazione della Rubbettino, Antonio Cavallaro, è dotato di “un’umanità dolcissima e piena di sentimento” e, come scrive nella nota alla fine del libro Sonia Serazzi “Tonino Ceravolo in queste pagine è capovolto, eppure mantiene intatta la compostezza del pudore, e come una speranza di consolazione che verrà dalla vita salvata sulla carta e dalla donna che gli respira accanto. E il respiro è tutto”.
Altre Rassegne
- sololibri.net 2019.12.27
“Mille e una notte più una” di Tonino Ceravolo
di Francesca Ferraro