Un libro che ricostruisce la storia politica della Campania in epoca repubblicana, dagli anni 70, con l’istituzione delle Regioni, agli anni 1992 -93, utilizzando la prospettiva delle interazioni tra Stato centrale e poteri locali per leggere le trasformazioni sociali ed economiche del territorio, è quello scritto da Andrea Marino, dottore di ricerca in Storia Contemporanea, assegnista di ricerca all’Università di Salerno e Assessore alla Cultura al Comune di Pellezzano, intitolato “la Campania dei Partiti. Stato centrale e poteri locali”, edito da Rubbettino, che è stato presentato presso la sede del “Circolo Unione Sportiva Vietrese”, presieduto da Pasquale Mola, nell’ambito degli “Incontri di Cultura” organizzati dai direttori artistici dell’associazione culturale vietrese “La Congrega Letteraria”, Antonio Gazia e Alfonso Vincenzo Mauro, con il sostegno dell’Amministrazione Comunale, nelle persone del Sindaco Giovanni De Simone e dell’Assessore alla Cultura Antonello Capozzolo. A presentare il libro di Andrea Marino è stato il giovane Vincenzo Pedace, dottorando in Studi Storici presso l’ Università di Salerno, che ha sottolineato l’importanza storica del volume di Marino che per scrivere questo libro, in circa tre anni, ha effettuato approfondite ricerche negli archi di partito e intervistato i principali protagonisti dell’Italia Repubblicana e i magistrati della Mani Pulite napoletana :” Molto spazio è dedicato alle leadership campane che assurgono a ruoli nazionali” – ha spiegato Pedace – “ Nel libro si parla anche del Sistema Sanitario Nazionale e delle leggi speciali per il Mezzogiorno, emesse nel post terremoto. Marino arriva poi al 1992 con la crisi istituzionale che coinvolge un po’ tutti i partiti, anche in Campania, e al 1994 con le elezioni Politiche”. Importante anche il capitolo dedicato al caso Cirillo che ha raccontato lo stesso Marino:” Ciro Cirillo, esponente della Democrazia Cristiana, fu rapito da un commando delle Brigate Rosse il 27 aprile del 1981 e fu liberato dopo 88 giorni di prigionia grazie ad una trattativa con i terroristi delle Brigate Rosse e con la criminalità organizzata. Cosa che non avvenne con il Caso Moro”. Marino ha concluso affermando che:” Nel 1992, con la perdita dei partiti e della classe dirigente dell’epoca, si allarga la divergenza tra l’Italia Settentrionale e quella Meridionale. Non esiste più una narrazione sul Mezzogiorno”. (pubblicato su “Il Quotidiano del Sud).
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- gazzettadisalerno.it 2020.02.06
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di Aniello Palumbo