Violenza
Un'analisi sociologica
a cura di Alessandro Orsini
Prefazione di Alessandro Orsini
Per dare un pugno in faccia a una persona e farla sanguinare, non occorre avere un corpo muscoloso. E non occorrono nemmeno motivazioni o ideologie particolari. Occorre superare ciò che Randall Collins chiama la
Per dare un pugno in faccia a una persona e farla sanguinare, non occorre avere un corpo muscoloso. E non occorrono nemmeno motivazioni o ideologie particolari. Occorre superare ciò che Randall Collins chiama la «barriera emotiva della paura dello scontro» che si è sviluppata negli uomini in seguito al processo di civilizzazione. Gli scontri che avvengono nelle interazioni della vita quotidiana – per le strade, nei bar, sui luoghi di lavoro, nelle aule scolastiche − si concludono, nella grande maggioranza dei casi, con insulti, grida e minacce. Anche nei rari casi in cui si giunge al contatto fisico, la violenza è, quasi sempre, incompetente e inefficace. Non è vero − spiega Collins − che gli uomini sono naturalmente violenti, pronti ad aggredirsi al minimo pretesto. Questa idea è un “mito” alimentato dal cinema, dalla televisione e dai romanzi. L’uomo si riempie di una grande tensione emotiva tutte le volte che è in procinto di aggredire o di essere aggredito. Affinché la violenza sia efficace, gli uomini devono interagire strategicamente per colpire in condizioni emotivamente favorevoli.
Rassegna
- Il Messaggero 2019.04.07
Il voltafaccia Usa che isola Serraj
di Alessandro Orsini - La Lettura (Corriere della Sera) 2018.07.15
La violenza non mi fa paura. Venite al mio rave party
di Laura Zangarini