Verso la polis digitale
Paradigmi pedagogici della contemporaneità Educazione e relazionalità fra algoritmi e algoretica
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La Rete può essere spazio etico, luogo di esperienza della prudenza e di nuove virtù digitali nonché spazio educativo e di relazione tra la famiglia e la scuola che, cooperando per il conseguimento di
La Rete può essere spazio etico, luogo di esperienza della prudenza e di nuove virtù digitali nonché spazio educativo e di relazione tra la famiglia e la scuola che, cooperando per il conseguimento di una saggezza digitale, insegnano, proprio attraverso il Web, il rispetto dell’intimità e del pudore, adoperando un codice morale e comunicativo e non un codice meramente procedurale. Si tratta di realizzare, anche nella Rete, una dimensione autenticamente dialogica che rispetti l’umano in quanto umano e permetta di sperimentare quella saggezza relazionale (e cristiana) che impegna a rispondere in prima persona e di rispondersi l’un l’altro. Lo scavo ermeneutico condotto attorno alla espressione villaggio globale, prendendo atto che i grandi successi dell’universo digitale non sono ancora sufficienti a sancire il superamento della dimensione tribale, propria del villaggio, induce a cercare percorsi alternativi, verso un orizzonte possibile: la polis digitale, verso cui spingono i paradigmi pedagogici della contemporaneità. È qui che trova ancora spazio la persona in tutta la sua irriducibilità e finitudine, lontana dal rischio di ritrovarsi compressa e zippata in un file e assoggettata alla decisionalità meccanica e anaffettiva di un algoritmo.
Indice
Introduzione
La connessione e la disconnessione come virtù
1. Trame di convivenze digitali
La relazionalità educativa nel XXI secolo
2. La violenza tribale del villaggio globale
3. Genitori nella Rete
4. Selfie ed emoticons
Grammatica del sé e del mondo nella Rete
Indicazioni bibliografiche
Rassegna
- Rogate ergo 2024.06.01
Verso la polis digitale
di Redazione