Leonida Rèpaci

Un riccone torna alla terra

a cura di Walter Pedullà

Cartaceo
9,50 10,00

Ispirato ad un fatto realmente accaduto, e reinventato da Répaci con rara capacità immaginativa, “Un riccone torna alla terra”, questo romanzo infernale e grottesco narra di don Totonno Riccobaldi, ricchissimo feudatario calabrese, cinico e

Ispirato ad un fatto realmente accaduto, e reinventato da Répaci con rara capacità immaginativa, “Un riccone torna alla terra”, questo romanzo infernale e grottesco narra di don Totonno Riccobaldi, ricchissimo feudatario calabrese, cinico e volgare, che tutti odia e diprezza ed è da tutti ripagato con gli stessi sentimenti. Ripugnante e odioso è anche per l’avvenente e giovane moglie, la contessa Leonora, di cui crede di poter comprare l’affetto con il denaro. Neppure di fronte alla morte, don Totonno cessa di essere sprezzante e beffardo. Consapevole della fine imminente, cui lo condanna un male incurabile, sa che non vi saranno lacrime sulla sua tomba e che ilsuo funerale sarà disertato da tutti; dispone perciò che si chiami a raccolta una folla assoldata di miseri, di storpi, di affamati, di straccioni, di questuanti che lo accompagni all’ultima dimora. È così che una moltitudine di reietti, scalmanati, litigiosi e vocianti, accorsa con ogni mezzo e da ogni dove, si riverserà nelle strade e nelle piazze di Sarmura (Palmi) diventata una babele; prenderà d’assedio il palazzo padronale per riscuotere l’ingaggio e accaparrarsi il vitto; quindi, in preda ad una contagiosa euforia e con il concorso delle bande musicali in gara tra loro, trasformerà la cerimonia funebre in una caotica sarabanda, in una fantasmagorica, travolgente, frenetica festa paesana. Sepolto il marito, Leonora, – personaggio nato “dallo spericolato romanticismo di Répaci” – è già tra le braccia di un amante alla ricerca di un risarcimento dei sensi cui sa d’avere finalmente diritto. Ma lo spettro di don Totonno aleggia sinistro e beffardo e il progetto e la speranza di una nuova, soalre felicità, crolleranno improvvisamente. Un duro, inatteso colpo del destino, o una vendetta dell’oltretomba? Commedia umana, “macabra, lunatica, caricaturale”, “Un riccone torna alla terra”, scritto da Répaci in un particolare momento di fervore creativo, è romanzo corale, specchio di un mondo socialmente sfasato, di cui, don Totonno Riccobaldi con la putredine che lo divora, rappresenta il massimo simbolo di decadenza.

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