Tre discorsi politici

Frammenti di etica della responsabilità

a cura di Giorgio Fedel

Prefazione di A cura e con un saggio introduttivo di Giorgio Fedel

Cartaceo
11,40 12,00

Sappiamo molto sul concetto di etica della responsabilità (la sua struttura logica, la sua matrice nel protestantesimo, il posto che gli spetta nella storia della filosofia morale, la sua connessione con la teoria dell’azione

Sappiamo molto sul concetto di etica della responsabilità (la sua struttura logica, la sua matrice nel protestantesimo, il posto che gli spetta nella storia della filosofia morale, la sua connessione con la teoria dell’azione di Weber, e via dicendo); ma, non ne conosciamo le applicazioni e gli svolgimenti nell’universo della prassi politica reale. Di qui l’idea di questo libro, che è quella di dare appariscenza a un tema non trascurabile per la scienza politica, ponendolo però sul piano dell’osservazione empirica. Una possibile via per questo genere di investigazione è considerare l’etica della responsabilità nel suo aspetto linguistico, ossia nel suo aspetto di verbalizzazione pubblica da parte di capi politici. A questo scopo sono riuniti insieme tre discorsi provenienti da realtà storiche distanti e toto caelo differenti: il discorso di Maximilien Robespierre alla Convenzione del 3 dicembre 1792, che perora la condanna a morte di Luigi XVI; il discorso di Benito Mussolini alla Camera dei Deputati del 3 gennaio 1925 sul delitto Matteotti; il discorso di Bettino Craxi alla Camera dei Deputati del 3 luglio 1992, in occasione del dibattito sul voto di fiducia al governo Amato, e nel quadro dell’incipiente crisi provocata dalla cosiddetta “tangentopoli”. Tali discorsi sono interessanti: non solo e non tanto perché documentano distinti tipi comunicativi di oratoria politica (tutti pezzi di bravura argomentativa); ma anche e soprattutto perché condensano significati che mostrano l’importanza dell’etica della responsabilità a fronte di particolari circostanze.