Tra coscienza e autocoscienza
Saggi sulla narrativa degli anni Sessanta Volponi-Calvino-Sanguineti
Cartaceo
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Periodo di grandi trasformazioni socio-economiche, gli anni Sessanta sono caratterizzati anche da una notevole tensione culturale e intellettuale.
Tramontata definitivamente la stagione del neorealismo e, in poesia, quella dell’ermetismo, intellettuali e scrittori italiani si trovano
Periodo di grandi trasformazioni socio-economiche, gli anni Sessanta sono caratterizzati anche da una notevole tensione culturale e intellettuale.
Tramontata definitivamente la stagione del neorealismo e, in poesia, quella dell’ermetismo, intellettuali e scrittori italiani si trovano di fronte al difficile compito di ridefinire la propria posizione all’interno della società civile e di ripensare al contempo le proprie poetiche.
In uno scenario profondamente diverso, aggiornare la propria Weltanschauung rappresenta per molti più che una scelta, una necessità.
Lo specchio realista, oramai in frantumi, si trasforma in specchio narcisista in cui linguaggio e scrittura si riverberano in continuazione.
La narrativa, così intesa, diventa anzitutto parola, messa in scena della finzione e dell’atto creativo.
Le risposte a queste problematiche sono numerose e dall’esito variegato.
Paolo Volponi, Italo Calvino ed Edoardo Sanguineti, i tre scrittori qui presi in esame, rappresentano tre diverse possibilità e tre modi differenti di affrontare il medesimo argomento e di rispondere alle esigenze del nuovo contesto.
Nelle loro opere la metaletterarietà assume sembianze e valenze peculiari.
Pur cresciuti nel medesimo humus culturale e con in mente un obiettivo comune (scrivere in modo nuovo e non convenzionale), Volponi, Calvino e Sanguineti sviluppano strategie diverse, impiegando prospettive metodologiche provenienti da campi scientifici e filosofici negli anni Sessanta molto popolari come la psicanalisi, la linguistica e la semiotica.
Lungi dall’essere autori meramente autoreferenziali, essi hanno infatti sempre ben presenti il ruolo alto della letteratura e le sue responsabilità, sicché l’autocoscienza letteraria si coniuga sempre con una profonda coscienza etico-politica.
Lo scopo di questo volume è duplice: analizzare da un lato gli aspetti metaletterari della narrativa di Volponi, Calvino e Sanguineti e valutare dall’altro le connotazioni e implicazioni etiche e sociali delle loro opere.