Titoli di coda
Cartaceo
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New York, 27 dicembre 1999. Un Congresso straordinario di fine secolo, organizzato dalle Nazioni Unite, avrebbe dovuto ospitare come momento culminante la lecture della scrittrice di fama mondiale Alice Bessette Stein. Ma lei, pochi
New York, 27 dicembre 1999. Un Congresso straordinario di fine secolo, organizzato dalle Nazioni Unite, avrebbe dovuto ospitare come momento culminante la lecture della scrittrice di fama mondiale Alice Bessette Stein. Ma lei, pochi mesi prima dell’evento, muore, dopo aver affidato il testo del suo intervento – e con esso in dono il suo ultimo romanzo inedito – al prof. Filippo Maselli, docente di letteratura inglese, e voce narrante di tutta la storia. Sarà lui, piccolo “uomo tranquillo” travolto suo malgrado dalla Storia, a raccontare in un diario sofferto l’incontro folgorante con l’anziana scrittrice a Parigi, nell’inverno dello stesso anno, e poi il viaggio con lei fino a Massa Lubrense alla ricerca di un impossibile riscatto. Sarà lui a cercare nel ricordo, restio a manifestarsi, le circostanze della morte di Alice, avvenuta mentre si trovavano sulla costiera sorrentina. Sarà ancora lui nella metropoli americana ad essere travolto dalle lusinghe e dalla curiosità di quelli che vorrebbero estorcergli l’esclusiva dell’inedito della scrittrice scomparsa.
Mentre il count down precipita verso l’ingresso del nuovo secolo, in un succedersi di colpi di scena, Filippo si scontra improvvisamente con lo specchio della memoria e con un terribile segreto, di cui avvertiva l’inquietudine senza averne consapevolezza.
I Titoli di coda sono i nomi dei protagonisti del nostro secolo che scorrono uno dopo l’altro, giorno e notte, implacabilmente, su uno schermo gigante, per tutto il tempo del Congresso. Mentre si alternano sul palco scienziati, scrittori redivivi e sopravvissuti di tragedie epocali, in un ordine di apparizione irrituale, fino all’ultimo insospettabile nome. Ma sono anche il senso di un finale inatteso che è un omaggio a Balzac, Melville, Tolstoj, Hemingway, Ungaretti, Dercos, McCarthy… e a tutti i libri.