Teorie del capitale sociale
Cartaceo
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Il capitale sociale è un concetto recente. Inizialmente impiegato per esaltare la funzionalità delle reti di solidarietà localizzate, nelle ultime due decadi esso è servito per spiegare una serie ampia di fenomeni sociali, talvolta
Il capitale sociale è un concetto recente. Inizialmente impiegato per esaltare la funzionalità delle reti di solidarietà localizzate, nelle ultime due decadi esso è servito per spiegare una serie ampia di fenomeni sociali, talvolta anche molto diversi. Il suo significato è però ancora avvolto da un certo alone di indeterminatezza. Il capitale sociale è un rebus semantico nel quale irriducibili dicotomie – individuo e struttura, micro e macro livello della società, utilità e legame sociale – convergono e si intrecciano con alterne vicende.
Da qui l’obiettivo del volume, ricostruire i vari significati di capitale sociale a partire da quegli autori considerati, da chi scrive, “originari” nelle accezioni: P. Bourdieu, J.S. Coleman, N. Lin, R.D. Putman e, in Italia, P. Donati. Si tratta di significati spesso discordanti tra loro e per certi versi perfino assoggettati alle personali esigenze di ricerche, ma anche meglio valutabili – questo è l’apporto del volume – se esaminati dentro il programma di ricerca, dal quale ciascuno è scaturito.
Nel complesso, si è tentato di dare risposta ai seguenti quesiti: è possibile ricondurre le diverse accezioni di capitale sociale a una cornice semantica meno ambigua, senza per questo perderne le specificità? Sono i vari significati di capitale sociale – e quindi i modi d’uso – incompatibili tra loro? Esiste un filo rosso che collega questi significati oltre gli specifici approcci o contesti di analisi di cui sono espressione? Il problema è prima di tutto teorico, risolverlo però non può che essere di aiuto anche alla ricerca empirica.