Adriano Moraglio, Laura Nurzia

Sulle strade del cambiamento

Osservare, rispondere, prendersi cura: la storia di Progetto Arca

Prefazione di Laura Nurzia

Cartaceo
13,30 14,00

Primavera del 1994, 25 marzo. Quando varcarono la soglia dell’ufficio del notaio, impeccabile nel suo abito elegante e cravatta, si ritrovarono tutti insieme nella sala d’aspetto pervasi da un misto di emozione. Era l’emozione

Primavera del 1994, 25 marzo. Quando varcarono la soglia dell’ufficio del notaio, impeccabile nel suo abito elegante e cravatta, si ritrovarono tutti insieme nella sala d’aspetto pervasi da un misto di emozione. Era l’emozione della responsabilità che si stavano assumendo. Quel passo li avrebbe portati a impegnare tutte le loro energie. Ne avevano a sufficienza: erano tutti più o meno trentenni e stringevano tra le mani le ragioni della propria speranza nel futuro.
Il notaio, appena li ebbe fatti accomodare nella stanza dove si sarebbero consumate quelle “nozze sociali”, guardò in faccia uno a uno quei giovani uomini e donne e pronunciò i loro nomi. Ad alcuni quasi venne da rispondere “presente!” come a scuola. La parolina rimase però inespressa e illuminò gli sguardi mentre gli occhi, carichi di attenzione, dicevano: sì, ci siamo. “Dunque voi vi chiamerete Progetto Arca” disse il notaio “avete sede in via Arbe, qui a Milano…” Comincia così la storia di Fondazione Progetto Arca che nell’arco di tre decenni ha offerto interventi di accoglienza e prossimità a Milano e in tutto il Paese. Questo romanzo è pieno di volti, di storie, di povertà e di riscatti, di vicinanza all’altro. “Per dare un titolo a questa lunga storia non avrei potuto escludere la parola ‘cambiamento’” ha scritto Laura Nurzia nella prefazione, una dei protagonisti e lei stessa coautrice: “Progetto Arca è nata per portare cambiamento alla vita delle tante persone che incontra e nel farlo, continuamente, cambia.”

Indice

Prefazione di Laura Nurzia
Introduzione

25 marzo 1994
Il sorgere di una nuova storia

Dieci anni prima
L’idrocoltura di Alberto e Giampaolo 
Un dono inatteso: fratel Ettore 
La scelta di Fulvio 
In fila con Laura 
Tre storie con un unico destino 
Patrizio l’ispiratore 
Il gruppo di Canzo e l’idea generatrice

Insieme con le persone tossicodipendenti 
Una telefonata, un invito 
La storia dell’Herby 
Via Ascanio Sforza 75 
Il primo ospite 
I primi operatori 
Gli ospiti di via Ascanio Sforza 
Una realtà pubblica e riconosciuta 
Un anno sabbatico e il papero 
Tra l’India e Londra 
Via San Giovanni alla Paglia 7 
L’impronta di Renzo 
Uno spazio di ascolto 
Amministrare bene una onlus 
La prima svolta nella raccolta fondi 
Costantina detta Tina 
Nuovi spazi di accoglienza 
Padre Paul 
Una presenza anche di notte 
Il dono di Irene 
La nuova storia di Laura e Alberto

Verso altri bisogni sociali 
Il primo passo fuori dalla tossicodipendenza 
Un doppio sì alla vita 
«Abbiamo bisogno di voi» 
Via Anfossi e i primi migranti 
L’amore si moltiplica 
Tredici angeli custodi 
La Fondazione e i suoi valori 
L’imprevedibilità dei cambiamenti 
Due donne, nuove fondamenta 
Alice e la raccolta fondi 
In strada e in via Stella 
Una cucina per nutrire con amore 
Alla Scala 
Messaggi solidali 
Una casa per i nomadi 
Ritorno in India 
Alloggi per la tossicodipendenza 
Il gelo e il calore dell’accoglienza 
L’emergenza Siria 
Due scuole per accogliere 
Una clinica per pazienti senza casa 
Vite nell’hub 
Una casa per ragazzi soli 
La casa prima di tutto 
La Lombardia chiede accoglienza 
Il sottopasso del Mortirolo e il ritorno in via Sammartini 
Dal campo del Bione alla chiesetta per i senza dimora 
Tre generazioni insieme 
Progetto Mirasole Impresa Sociale 
Una nuova sede per l’hub 
In Abbazia 
A braccia aperte nella nuova emergenza profughi 
Uno scambio di valori 
La cena di gala 
I dati di Progetto Arca 
Perché nessuno in strada sia dimenticato 
L’anno più difficile 
Una nuova area housing 
Come posso andare a casa se non ho una casa? 
L’incendio a Lesbo 
Da una nuova progettazione allo sviluppo della valutazione 
Una «vita nova» con il proprio cane 
Afghani protetti da un’Abbazia del 1200 

Dentro i drammi del tempo presente 
A fianco dell’Ucraina in guerra 
Dall’esperienza, nuove risposte al bisogno sociale 
Il cuore a Calcutta 
Insieme alla Turchia terremotata 
La nuova emergenza profughi 
In aiuto all’Emilia-Romagna 
Un conforto davanti alla Questura 
In viaggio e in rete per aiutare popoli feriti 
Punti di luce 

Trent’anni dopo
Calcutta apre l’anno del trentesimo anniversario
Arrivederci e ben arrivati
Epilogo
Aspettando il 25 marzo 2024
Ringraziamenti
La nostra storia per immagini

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