Studi su Carlo Pisacane
Realtà e utopia di un rivoluzionario
Cartaceo
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Carlo Pisacane è stato il primo socialista (non marxista) della storia d’Italia e, secondo Luciano Russi, da pensatore politico si è conquistato uno spazio per aver posto temi come la relazione fra «questione sociale»
Carlo Pisacane è stato il primo socialista (non marxista) della storia d’Italia e, secondo Luciano Russi, da pensatore politico si è conquistato uno spazio per aver posto temi come la relazione fra «questione sociale» e «questione nazionale», e quello della «vera democrazia» al centro del dibattito europeo post 1848. Come scrittore era il frutto di un intreccio non risolto fra correnti culturali e politiche differenti: la tradizione vichiana e dell’illuminismo meridionale, il materialismo socialista ottocentesco europeo, la filosofia civile romagnosiana, il repubblicanesimo patriottico. Questo contraddittorio, sincretico modo di approvvigionarsi culturalmente alla base della storia della sinistra politica italiana, rappresenta secondo Russi un nodo da studiare, insieme a tutta la storia della “polis risorgimental-unitaria”, per comprendere i passaggi politici che hanno condotto fino alla costruzione di quella “nazione difficile” che continua ad essere l’Italia. Da questo punto di vista si evidenzia allora la motivazione di fondo che caratterizza il progetto di Pisacane, ipotizzato, pensato, discusso e sostenuto dalla questione italiana rispetto a cui trova ogni determinazione, ogni articolazione. In questo senso la rivoluzione, politicamente praticabile, con il suo radicamento nella storia, renderà possibile (reale), una ipotesi di futuro fondata su una forte immaginazione sociale e politica (utopia). Gli studi qui raccolti rappresentano tutta la produzione che Russi ha dedicato a Carlo Pisacane fuori dai suoi libri e con essi formano un corpus di opere oggi più facilmente consultabili.