Stato e Libertà
Il carteggio Jabotinsky-Sciaky (1924-1939)
a cura di Vincenzo Pinto
Cartaceo
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Il carteggio tra Vladimir Jabotinsky (1880-1940) e Isacco Sciaky (1896-1979) è il primo scambio epistolare tra uno dei leader del sionismo mondiale e un esponente italiano che viene pubblicato. Le lettere coprono quindici anni,
Il carteggio tra Vladimir Jabotinsky (1880-1940) e Isacco Sciaky (1896-1979) è il primo scambio epistolare tra uno dei leader del sionismo mondiale e un esponente italiano che viene pubblicato. Le lettere coprono quindici anni, che corrispondono sostanzialmente alla vita dell’Unione mondiale dei sionisti-revisionisti, il partito fondato da Jabotinsky con Mussolini, la creazione di una Scuola di istruttori del Betar, l’organizzazione giovanile affiliata al sionismo revisionista, e l’azione filo-sionista del marchese Alberto Theosoli in seno alla Commissione permanente dei Mandati presso la Società delle Nazioni. Il carteggio presenta altresì scorci di vita ebraico-sionista italiana ancora da esplorare a fondo, e rivela la problematicità politica e spirituale che l’Italia fascista, che pur riscontrava “affinità” ideologiche col partito jabotinskiano, potesse sostenere le pretese sioniste di ristabilire un “focolare nazionale ebraico” in Palestina.
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