Spaesamenti sui sentieri del Cristo morto e risorto
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L’autore, spaesato dalla vicenda della moglie Marcella, vive ed elabora lo spaesamento lasciandosi lui stesso avvolgere e guidare dalle intuizioni che pagina dopo pagina ci consegnano uno spaesamento carico di senso e sempre meno
L’autore, spaesato dalla vicenda della moglie Marcella, vive ed elabora lo spaesamento lasciandosi lui stesso avvolgere e guidare dalle intuizioni che pagina dopo pagina ci consegnano uno spaesamento carico di senso e sempre meno enigmatico e spaventoso… Emerge progressivamente la consapevolezza, non effimera o semplicemente emotiva ma avvertita e motivata, che lo spaesamento non è da fuggire o temere, ma da accettare e abitare… Mi sembra di poter cogliere nel percorso tracciato dal prof. Vico, oltre alle tante suggestioni esistenziali, filosofiche e pedagogiche, una concreta attuazione e una conferma della prospettiva teologica indicata da San Paolo: «Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù» (Ef 2, 19-20). Se lo spaesamento fa parte del vivere umano ed è una condizione dell’originaria erranza esistenziale, attraverso la fede in Gesù Cristo e l’intima unione con lui ne possiamo cogliere l’orizzonte piu vasto e, in ultima analisi, il senso essenzialmente salvifico.
Dalla prefazione di Claudi Giulidori
Rassegna
- recensionedilibri.it 2021.04.06
Vico, Spaesamenti sui sentieri del Cristo morto e risorto